WITCHWOOD – Before The Winter

Pubblicato il 21/11/2020 da
voto
7.0
  • Band: WITCHWOOD
  • Durata: 01:02:00
  • Disponibile dal: 20/11/2020
  • Etichetta:
  • Jolly Roger Records

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Per coloro ancorati al sound classic rock in suolo italico, il nome dei Witchwood non suonerà certamente sconosciuto. E saranno proprio costoro ad aver atteso con trepidazione il nuovo tassello discografico della formazione dell’Appennino tosco-emiliano. Fortunatamente per loro, l’attesa è valsa la pena e ci si trova di fronte a un disco che impone il sound dei Witchwood nelle sue caratteristiche portanti e più efficaci.
Certamente Uriah Heep, Jethro Tull e certi Black Sabbath (periodo Dio) fondano tutto quello che qui è contenuto al primo impatto, ma la loro prosecuzione non è di certo mera riproposizione, poiché una delle caratteristiche peculiari della band di Dal Pane è la passione autentica, sprigionata da ogni singolo pezzo. E forse per molti cose come questa sono già di per sé valori portanti di un’intera proposta musicale. Molto più, probabilmente, di reunion dovute o tour sotto un moniker leggendario che già di per sé dovrebbe valere la musica portata sul palco (vero, Ian Anderson?). “A Taste Of Winter”, già ascoltata questa estate, aveva fatto presagire l’ottimo lavoro di produzione che permea tutto il nuovo lavoro, ponendolo come assolutamente professionale e di buon livello sonoro. La pulizia dell’esecuzione fa il resto e permette a numerosi brani di essere ricordati per come sono eseguiti, oltre che composti. Tra le vette assolute l’opener retro-prog “Anthem For A Child”, il cui difetto di essere anacronistica diviene anche il suo maggior pregio, inquadrando subito il tutto come un vero viaggio, piacevole, nel passato. Una voce, quella di Ricky Dal Pane, che è sicuramente un marchio di fabbrica, ma che, forse inquadrata in un’amalgama maggiore col missaggio, avrebbe potuto giocare maggiore coesione con la musica portata avanti da questi Blue Oyster Cult italiani, rendendola ancora più incisiva. Mettere sempre la voce davanti al resto è d’altronde una modalità che in Italia ha sempre – più a torto che a ragione, diciamo la verità – giocato le sue carte più facilotte, e molto spesso ci si rende neanche conto di ciò. Qui, con capacità e carte diverse, forse, uno spazio più old-school, magari zeppeliniano, poteva rendere il tutto ancora più convincente (l’uso degli effetti in “Hesperus” o “Crazy Little Lover” sono un altro esempio funzionante in questo senso). Olivi e Tesori, rispettivamente moog e flauto (ma non solo) pensano al resto dell’atmosfera rock-fiabesca, tinta di inverno (come nell’ottima “A Crimson Moon”, forse uno dei pezzi migliori del disco). Il lavoro delle chitarre e del basso risulta altrettanto ben fatto, come nella suadente ed evocativa “Nasrid” e in tutte quelle tonalità molto Rival Sons (la riuscitissima “Crazy Little Lover”).
I Witchwood fanno centro e piantano giù la loro bandiera retro-rock di sicuro retaggio cult, tingendola di passione e verve autentica: un patrimonio di cui certo andare fieri. Se poi ci si mette una buona qualità generale di pezzi in un’ora e passa di musica, oltre ad una bella copertina, allora il gioco è fatto.

TRACKLIST

  1. Anthem For A Child
  2. A Taste Of Winter
  3. Feelin'
  4. A Crimson Moon
  5. Hesperus
  6. No Reason To Cry
  7. Nasrid
  8. Crazy Little Lover
  9. Slow Colours Of Shade
  10. Child Star* (bonus)
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