8.0
- Band: WITCHWOOD
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: 18/11/2016
- Etichetta:
- Jolly Roger Records
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Gli italiani Witchwood stanno bruciando le tappe, in un solo anno oltre al disco d’esordio viene dato alle stampe il nuovo “Handful Of Star”, unEP solo di nome perché la sua durata raggiunge addirittura i quarantacinque minuti. L’ascolto inizia con “Presentation: Under The Willow”, una intro strumentale davvero fantastica, sognante, figlia dell’era d’oro del rock anni Settanta e caratterizzata da parti di flauto che ci rimandano quasi per forza ai più classici Jethro Tull di Ian Anderson. “Like A Giant In a Cage” e “A Grave Is The River” portano avanti le sonorità settantiane dei Witchwood, un mix tra Uriah Heep, Black Widow che insieme racchiude forza, groove, potenza e magiche atmosfere. Questi due brani a livello stilistico non portano sostanziali novità rispetto a quanto sentito sull’esordio “Litanies From The Woods”, tanto che non avrebbero sfigurato su quel disco, ma Ricky Dal Pane ed i suoi compagni di viaggio hanno mantenuto un’altissima qualità di songwriting, cosa non proprio scontata visto che in questo anno la band ha già dovuto affrontare un cambiamento in line-up. Il nuovo chitarrista, Antonino Stella, si è ambientato perfettamente ed è riuscito ad amalgamare il proprio stile a quello della band in poco tempo, complimenti vivissimi. Per chi scrive, il momento più intenso di “Handful Of Stars” arriva con “Mother” una lunga canzone unplugged dove le vocals di Ricky Del Pane vengono accompagnate da una sognante chitarra acustica. Il risultato è sorprendente, viene voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare da melodie tanto semplici quanto azzeccate all’interno di un viaggio indietro nel tempo. Come tocco finale, i Witchwood propongono ben due cover, “Flaming Telepaths” dei Blue Oyster Cult e “Rainbow Demon” firmata Uriah Heep. Anche in questo caso la formazione tricolore non si limita a riproporre pari pari le canzoni, ma le riveste con abiti più personali ed in sintonia con l’intera proposta di questo disco. Il sipario cala con una nuova e valida versione di “Handful Of Stars”, già presente sul debut album. Un EP molto corposo, ma soprattutto un’altra splendida prova in studio da parte di un gruppo di musicisti che sta ottenendo ottimi responsi ovunque, tanto che proprio a detta di Jolly Roger Records, la prima tiratura in vinile del precedente lavoro è andata in esaurimento. Il duro lavoro e la qualità della proposta pagano, i Witchwood ne sono una dimostrazione!