8.0
- Band: WITHIN TEMPTATION
- Durata: 00:49:46
- Disponibile dal: 04/02/2014
- Etichetta:
- BMG
- Distributore: Self
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Continua imperterrito il percorso musicale dei Within Temptation che con questo “Hydra” battono il sesto rintocco discografico in circa diciotto anni di carriera. L’aggettivo‘imperterrito’ usato in apertura risulta alla luce degli ascolti di questo nuovo prodotto di per sé assai adeguato, in quanto la band olandese non si guarda indietro e anzi prosegue senza pensieri, ‘imperterrita’ appunto, nella direzione tracciata dal precedente album in studio, quel “The Unforgiving”, targato 2011. La cosa potrà piacere o non piacere ai fan vecchi e nuovi dei Nostri, ma quell’approccio moderno, un po’ più elettronico e molto radiofonico, che trovavamo su quell’album sembra essere diventato il presente attuale della band. Un sound che la band ha scelto dunque di non rinnegare, ma piuttosto di approfondirne le possibili ramificazioni, espandendo ulteriormente il range delle contaminazioni, rimpastando però al contempo anche qualche elemento del passato, un tempo presente e per un po’ accantonato. Il risultato è un album fresco e coinvolgente, che non segue le orme di nessun album precedente ed esplora strade nuove, mantenendo però come si diceva la tendenza ad un suono più accessibile e radiofonico che già avevamo riscontrato nel lavoro del 2011. Ecco quindi che “Let Us Burn”, che avevamo sentito in versione demo sull’EP di qualche mese fa, ci conferma quanto abbiamo appena sostenuto, presentandoci un ritornello e delle melodie vocali che non avrebbero certo stonato su “The Unforgiving”, vestito però di un mantello musicale che risulta più sinfonico che elettronico nel suo insieme. “Dangerous” al contrario, si avvicina musicalmente di più alla produzione recente dei Nostri, con l’aggiunta della voce disperata e gridata di Howard Jones, ex Killswitch Engage, a quella sempre splendida della Den Adel. Il pezzo tira, in virtù anche di una velocità e di una pesantezza un po’ inaspettate, ma rimane sempre fortemente orecchiabile, fedele al trademark attuale. “And We Run” aumenta ulteriormente il livello di ‘contaminazione’ e imprevedibilità… se a scatola chiusa la partecipazione del noto rapper Xzibit ha fatto storcere più di un naso, a livello di risultato la canzone ci convince eccome. Introdotta dalla rodata accoppiata pianoforte/Sharon, la canzone progredisce da una base tipicamente sinfonica verso un ritornello ultra-catchy e funzionale. L’atmosfera della song si appesantisce proprio con l’entrata del rapper, il quale prende il possesso della struttura della canzone, relegando la Den Adel alla sola ripetizione del ritornello. Un’esperimento decisamente riuscito anche questo. Se di “Paradise (What About Us?)” si è già detto tutto durante la recensione dell’EP omonimo, la successiva “”Edge of The World” cambia ancora le carte in tavola, presentandoci una ballad quanto mai appoggiata alle soluzioni vincenti dal punto di vista vocale. Protagonista incontrastata, la bella e brava cantante ci mostra qui di avere ben pochi rivali nel genere, e firma un’altra canzone a nostro avviso piuttosto bella anche se decisamente poco ‘metal’, ad esclusione forse dei più elettrici due minuti finali. “Silver Moonlight” carica di nuovo il piatto, e ci presenta un lato forse dimenticato dei Within Temptation, ovvero il growl di Westerholt, che si ascoltava su “Enter”. La canzone, anch’essa già descritta nella recensione all’EP nella sua versione demo, è un tributo ad un passato mai rinnegato, e si pone come un altro dei punti forti dell’album. “Covered By Roses” scorre in maniera un po’ anonima con molteplici richiami a “The Unforgiving” e lascia presto lo spazio a “Dog Days”, che invece ci colpisce con una vena modernista quasi alternative metal, che li avvicina ai Lacuna Coil. “Tell Me Why” è un’ultima bordata metal, di nuovo virata verso lidi più pesanti, che ci scuote un po’ prima della traccia conclusiva, dal titolo “The Whole World Is Watching”, che sfrutta invece di nuovo tutto il potenziale radiofonico del songwriting post “The Heart Of Everything”. Insomma, “Hydra” è una perfetta prosecuzione di “The Unforgiving”, più variegato e potente, ma dotato dello stesso appeal che ne aveva determinato la fortuna commerciale. I Within Temptation sono adesso questa band, catchy e radiofonica, e sono convinti della loro scelta. Sta ai fan ora decidere da che parte stare, “Hydra” rappresenta il manifesto di una band che ha imboccato nuove strade… prendere o lasciare!