7.5
- Band: WITHIN TEMPTATION
- Durata: 00:21:09
- Disponibile dal: 27/09/2013
- Etichetta:
- BMG
- Distributore: Sony
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“Paradise (What About Us?)”, il qui presente EP degli olandesi Within Temptation, rompe un silenzio da parte della band durato un paio d’anni, e anticipa di pochi mesi l’atteso full length “Hydra”, previsto per il primo mese dell’anno venturo. Come sempre, alla vigilia di album molto attesi il ‘trucco’ sta nel rendere l’EP di presentazione appetibile… e questo di sicuro riesce bene a Den Adel & soci, visto che la canzone che dà il titolo all’EP (nonché primo singolo scelto per il full length), vede la partecipazione ai microfoni niente meno che della top singer Tarja Turunen. Un duetto da brividi, dunque, un sogno per chiunque trovi la propria musica preferita nel metal più elegante e sinfonico. L’ideale asso di cuori viene quindi virtualmente calato fin dalla prima mano; una mossa che ci mostra una volontà da parte della band di scioccare e stupire fin da subito, e di credere fermamente nell’album che sta per arrivare. Gli altri tre slot digitali di questo EP sono occupati tutti da versioni demo di tre brani che troveremo anche su “Hydra”, e anche questi brani ci confermano l’impressione che potrebbe trattarsi veramente di un album bomba. La già discussa title track “Paradise” ha dalla sua l’indubbio appeal commerciale dell’inedito duetto Den Adel/Turunen. Riflettori puntati sulle voci dunque, per un pezzo che finisce per sapere sì di Within Temptation, ma anche e soprattutto di Nightwish, e non solo perché canta Tarja: l’intro affidata ai synth, il power riff di chitarra col basso pulsante ed il ritmo quadrato della batteria sono trademark che accompagnano la band finnica dai tempi di “Once”, e di conseguenza questo pezzo finisce per diventare un’inedita “Nemo” per la band olandese. Solo il ritornello riporta appieno il trademark Within Temptation, e raddrizza bruscamente i binari della canzone riportandoli sui solchi percorsi nel 2010 su “The Unforgiving”. Dopo questo primo, sontuoso, pezzo godiamo pienamente del bis rappresentato da “Let Us Born”, un pezzo ancora apertamente sinfonico, ma ancora più appoggiato alle coordinate del sound recente dei Nostri. Anche qui, più che le eteree strofe, è il bellissimo ritornello ad aprire una breccia nel nostro cuore, con un’interpretazione molto sentita della Den Adel. “Silver Moonlight” si allontana parzialmente dai territori catchy e commerciali che caratterizzavano anche “The Unforgiving” e si pone come un brano quasi power, il più veloce tra quelli inclusi in questo EP. Il meno sorprendente del lotto si fa comunque apprezzare per la sua alta fruibilità, e per il solito, ottimo, ritornello. La conclusiva “Dog Days” ci spiazza, invece: i suoni di sottofondo e il pianoforte iniziale apparterrebbero di sicuro alla band, così come la teatrale strofa declamata da Sharon… sono i suoni di chitarra e l’inedito uso dell’elettronica a stupirci e non convincerci a fondo, mentre la canzone evolve in uno strano territorio di confine tra il metal sinfonico e quello alternativo. Si sente un po’ dei Lacuna Coil di “Dark Adrenaline” su questo brano, e sinceramente non riusciamo a capire se questa veste doni effettivamente ai Within Temptation o no. Certo è che la canzone riesce tranquillamente a colpire, oltre che per la sua stranezza, ancora una volta grazie alla bravissima singer e al gusto melodico del ritornello. Che dire? Abbiamo l’acquolina in bocca. Ora aspettiamo impazientemente “Hydra”…