voto
7.5
7.5
- Band: WITHIN THE RUINS
- Durata: 00:40:59
- Disponibile dal: 31/08/2010
- Etichetta:
- Victory Records
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Avevamo lasciato i Within The Ruins soltanto un anno fa dopo quel “Creature” che fu il loro debutto discografico, un album che per certi versi ci aveva fatto storcere il naso mentre per altri ci aveva comunque fatto intravedere del potenziale in questi giovanissimi ragazzi. “Invade”, dal punto di vista stilistico, non si discosta praticamente per nulla: parliamo di un technical death-core, simile a band tipo Veil Of Maya, Born Of Osiris, Hiroshima Will Burn, The Contortsionist… C’è da dire però che, rispetto al debutto, questo disco è decisamente superiore per quanto concerne il songwriting. Se infatti in precedenza sembrava un po’ di trovarsi al cospetto di tutta una serie di tecnicismi raffazzonati qua e là e assemblati a volte bene, altre in maniera più approssimativa, stavolta ci troviamo davanti a brani dotati di un’anima ben precisa e dobbiamo riconoscere che questi ragazzi hanno fatto passi da gigante. Riff sbilenchi, in salsa Meshuggah e Textures, a volte sincopati, e sempre inframezzati e impreziositi da quintalate di note melodiche. Gli assoli hanno questa radice melodica, catchy, un po’ festaiola a tratti, che diventano un valore aggiunto di una certa caratura. I loro intrecci più cervellotici non sono quasi mai forzatamente fini a se stessi, o con la finalità di dimostrare di essere capaci di chissà quali virtuosismi, ma sono sempre contestualizzati e ben piazzati. Rimaniamo sorpresi poi dall’uso di certe parti cadenzate che, pur non essendo qualcosa ovviamente di innovativo, sono ben inserite nel contesto canzone e, soprattutto, mai tirate troppo per le lunghe. Citiamo “Ataxia” quale esempio di come si possano scrivere pezzi dinamici e non noiosi, completamente strumentali, ma in realtà tutta quanta la tracklist scorre via piacevole, senza cali di tensione e, una volta arrivati alla fine, ci viene voglia di ricominciare. E’ il classico esempio di come si possano scrivere dischi molto tecnici e complicati, senza essere impegnativi. Logicamente, se vi aspettate duro e puro death metal, non sarà questo il disco che vi farà cambiare idea, anzi, probabilmente qualche lettore starà storcendo il naso leggendo queste righe; ma, se da un lato non stiamo parlando di nulla di realmente nuovo, dall’altro dobbiamo riconoscere a questi ragazzi dei notevoli progressi dal punto di vista della scrittura dei brani. Pertanto, se siete amanti di questo genere di sonorità, non potete più ignorare i Within The Ruins, si stanno facendo largo a mo’ di invasione!