7.0
- Band: WOLF
- Durata: 00:57:21
- Disponibile dal: 09/06/2004
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Self
Spotify:
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Idolatrati da fior di riviste intorno al globo, financo Kerrang!, ed additati come forieri di una rinascita di un certo modo intransigente e tradizionalista di intendere il metal, gli svedesi Wolf arrivano al terzo disco senza cambiare troppo la formula che li aveva resi una delle new entry più interessanti nel panorama del metal classico. Spogliatisi, questo sì, di qualche assonanza di troppo con gli Iron Maiden era-”Piece Of Mind”, i nostri aprono alla grande con la title track, brano di classe davvero rara, che, ahimé, rimarrà insuperata dagli altri episodi dell’album, che si assestano comunque su un’abbondantissima sufficienza. Con un suono che si colloca a metà tra l’irruenza dei Judas Priest dei primi ’80 (“American Storm” è al limite del plagio) e le raffinatezze armoniche maideniane, i Wolf dimostrano di potersela cavare anche laddove i confronti sarebbero, se non altro per importanza storica, impietosi, riuscendo a sopperire con un’ottima dose di sfrontatezza a certe leziosità un po’ posticce. Tutto sommato di fronte a mezze cartucce come gli Hammerfall questi Wolf sembrano di un altro pianeta, ed alla luce di una manifesta scaltrezza nell’accostare strofe azzeccate e chorus canticchiabili non è difficile credere che questi tre nordici siano entrati nelle grazie di testate “insospettabili” che li additano oggi come salvatori del metallo rovente. Ovviamente la verità sta in mezzo e anche se, in prospettiva storica, i Wolf valgono uno stivale di Steve Harris, il carattere e l’irruenza di una band onesta come questa fa di “Evil Star” un disco davvero gradevole anche alle orecchie di chi, come il sottoscritto, si tiene strettissimi i classici e difficilmente gradisce i manierismi del classic metal contemporaneo. Bella la cover di “Die By The Sword”, orribile e sdolcinata quella di “Don’t Fear The Reaper”. Simpatici.