6.5
- Band: WOLF
- Durata: 00:47:33
- Disponibile dal: 25/09/2006
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Quarto disco per i Wolf, quartetto svedese dedito ad un classic metal tradizionale e palesemente ispirato agli eighties. Oltre al bravo cantante-chitarrista Niklas Stalvind, il gruppo annovera tra le proprie fila anche Tobias Kellgren, ex batterista dei Dissection. “The Black Flame” è stato registrato ai Fredman Studios con, manco a dirlo, Fredrik Nordstrom in qualità di producer. Risultato? Un album di heavy metal classico che più classico non si può e che farà la gioia di tutti i nostalgici e i conservatori. La similarità con nomi altisonanti quali Maiden, Judas Priest o Saxon è, infatti, lampante e a conti fatti finisce per inficiare la valutazione complessiva di quest’uscita. Partenza in quarta affidata a “I Will Kill Again”, track immediata e trascinante che si sviluppa su tempi medi e nella quale risultano già evidenti le influenze di cui sopra. Il disco si mantiene approssimativamente su livelli qualitativi ben oltre la sufficienza e non manca qualche pezzo degno di nota. “Black Magic” è uno degli episodi migliori, con una buonissima prestazione del singer soprattutto a livello del chorus. Bella la parte strumentale con assoli d’ottima fattura. Trascinante ed oscura “The Bite”, una cavalcata non certo originale ma convincente, soprattutto nella parte centrale nella quale si alternano assoli chitarristici e cambi di tempo di derivazione maideniana. Con “Steelwinged Savage Reaper”, la band spinge sull’acceleratore ottenendo una vigorosa headbanging-song, uno degli apici qualitativi dell’intero lavoro. La produzione è perfetta e valorizza al massimo il sound della band che, dal canto suo, offre un’ottima prestazione, sempre incisiva ed energica. Al contrario, la copertina non sembra di certo delle migliori ma, per un giudizio più accurato, sarebbe meglio disporre dell’artwork definitivo, non presente sulla copia promozionale. In conclusione, un disco consigliatissimo a coloro che non danno troppo peso all’originalità e che, al contrario, cercano del sano heavy metal lontanissimo da sperimentazioni e contamnazioni di qualunque tipo.