6.5
- Band: WOLFHEART
- Durata: 00:44:30
- Disponibile dal: 03/03/2016
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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Che Tuomas Saukkonen fosse uno stakanovista del pentagramma già lo si sapeva, visti i trascorsi come mastermind dei vari Before The Dawn / Dawn Of Solace / Black Sun Aeon, quindi non stupisce più di tanto, ora che si è dedicato anima e corpo esclusivamente ai Wolfheart, vedere la formazione finlandese tagliare il traguardo del terzo disco in poco più di quattro anni. Come già il precedente “Shadow World”, anche queato “Tyhjyys” (vuoto in finlandese) si muove sulle più classiche coordinate melo-death, arricchite però da ritmiche folk, accelerazioni al limite del black e sprazzi epici di matrice vichinga, in un connubio sulla carta pentagrammata irresistibile, cui manca però quel quid per potersi distiguere al pari dei vari Insomnium, Ensiferum e Kalmah (giusto per restare nei dintorni di Helsinky). Ciò premesso, canzoni come “Boneyard”, “World On Fire” o “Call Of The Winter” hanno effettivamente tutte le note in regola per fare breccia nelle orecchie degli amanti di queste sonorità e, rispetto al già citato predecessore, si nota comunque un tiepido passo avanti a livello emozionale, frutto probabilmente del maggiore rodaggio come band. Il meglio del genere, passato e presente, non abita certo qui, ma chi sogna anche d’estate le lande innevate della terra dei mille laghi avrà comunque modo di apprezzare quest’ultima fatica dei Wolfheart.