7.5
- Band: WOLFMOTHER
- Durata: 00:54:32
- Disponibile dal: /05/2006
- Distributore: Universal
Il time warp si è aperto a sorpresa come un buco nero in Australia questa volta, facendo comparire un trio devoto tanto ai Sabbath quanto agli Zeppelin, reinterpretati con lo stile che solo i Soundgarden, anni fa, seppero avere. Paradossali nel loro anacronismo come i White Stripes – ai quali il gruppo si avvicina in “Apple Tree” – i Wolfmother nel loro debutto alternano tematiche seventies (“White Unicorn,” “Where Eagles Have Been,” “Tales”) alla magia nera dei Sabbath (“Dimension”), e al rock progressivo (in “Tales” appare addirittura un flauto alla Jethro Tull). Emergono “White Unicorn”, con una costruzione progressiva ed epica, e sicuramente “Woman”, un anthem contagioso e scatenato che farà vendere davvero tante copie di questo disco. Probabilmente, schiacciati dall’overdose di paragoni ingombranti e dalle aspettative alle stelle, i Wolfmother non riusciranno a ripetere la ingenua genialità di questo godibilissimo debutto, quindi gustiamoceli adesso, con la benevolenza dei nostri vecchi e degli amici con la puzza sotto il naso. Rinascita del classic rock o necrofilia? La risposta ai posteri, i Wolfmother per ora sono sulla cresta dell’onda.