WOLVENNEST – Procession

Pubblicato il 14/10/2025 da
voto
7.5
  • Band: WOLVENNEST
  • Durata: 01:15:13
  • Disponibile dal: 17/10/2025
  • Etichetta:
  • Consouling Sounds

Spotify:

Apple Music:

Un titolo quanto mai indicato, quello di “Procession”, per definire in modo sintetico i contenuti del nuovo album dei Wolvennest. Il collettivo belga ha un suo modo estremamente rituale, stralunato, di affrontare le sonorità doom/occult rock, facendo girovagare nella sua proposta varie ondate di psichedelia, influssi black metal, darkwave, ambient e prog d’annata, per un risultato finale che nelle passate pubblicazioni è sempre stato in bilico tra ardita orecchiabilità, sensazioni sinistre, raffinato gusto per il macabro.
Rispetto ad altre compagini che frequentano sonorità plumbee avvalendosi di una voce femminile pulita, i belgi si prestano meno all’essere accattivanti e a concedersi a soluzioni di facile consumo, così che le componenti rock e metal, seppure evidenti, amano sovente celarsi dietro un suono fumoso e dai tratti sfuggenti, per quanto la musica si avvalga di una componente ritmica nient’affatto ermetica e i tempi non si dilatino mai eccessivamente.

“Procession” non provoca sconvolgimenti rispetto a quanto apprezzato finora nel corso di una discografia già piuttosto cospicua, cui va aggiunta anche l’esperienza di The Nest, un progetto collaborativo commissionato dal Roadburn Festival, che vedeva dialogare la band con altri musicisti esterni alla line-up, andando comunque a parare in territori limitrofi a quelli della formazione principale.
Il nuovo album della compagine belga, con un effetto d’altronde similare a quelli precedenti, sulle prime disorienta: a tratti sembra prenderla fin troppo larga, tra nebulosità ambient e psichedelia impalpabile, mentre altrove gioca con un dark rock dall’impianto in fondo abbastanza semplice e immediato. La direzione stilistica potrebbe quindi apparire confusamente ramificata, priva di una condotta stabile e precisa.
Un’impressione che va scemando, gradatamente e apprezzabilmente, lasciandosi avvolgere dalle spire dell’opera. Passata la smania di voler andare subito a fondo dei concetti chiavi del disco, escono tutte le sue doti, le caratteristiche che rendono i Wolvennest qualcosa di ben identificabile.
Da parte loro, il senso di ultraterreno si propaga con una minacciosità che altre compagini sanno offrire solo a intermittenza, mentre dalla voce di Shazzula, dalle chitarre spesso di taglio seventies, fino alle tastiere suonate da diversi membri del gruppo e alla batteria di Bram Moerenhout, la mistica della paura qua è un fatto serio e tangibile: permea ogni nota esaltando il raffinato cameleontismo dei suoi autori, direzionata ora verso brani incalzanti e con la forma del singolo (“The Shadow of Your Side”), in altre occasioni malinconicamente carezzevole e cantautorale (“Décharné”, cantata in francese, un unicum in tracklist), oppure virata a soffocanti celebrazioni sabbatiche (le torbidezze di “Burial”, i gelidi brividi di “Famadihana”).

Qualche momento risulta essere più standard e un poco intrappolato negli stereotipi del genere di appartenenza, ma sono attimi fuggevoli, neanche singoli brani dall’apparenza più grigia e meno riuscita.
Probabilmente negli ultimi anni abbiamo ascoltato, su sonorità concettualmente similari, opere più compiute e ambiziose, pensiamo al primo album dei Ponte Del Diavolo, alle esplorazioni dei Messa, alle ambiguità dei Dool, oppure alle sperimentazioni tra metal, dark rock e trip-hop dei Gggolddd. Eppure, rimanendo in un contesto se vogliamo più ‘classico’, contaminato ma sempre aderente a concezioni musicali dall’alone un po’ vintage, i Wolvennest proseguono con piglio sicuro e songwriting pregiato sul sentiero della mano sinistra, curandosi nulla di quello che gli accade attorno, lievi e pesanti allo stesso tempo.
“Procession” chiama la notte e i suoi pericoli: noi non possiamo fare altro che abbracciarne tutte le sue sfumature.

 

TRACKLIST

  1. Another Nail
  2. Purple Poison
  3. The Shadow of Your Side
  4. Damnation
  5. Décharné
  6. Things That Breathe Are Death
  7. Burial
  8. Farmadihana
  9. Hunters
  10. Tarantism
  11. The Last Chamber
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.