7.5
- Band: WOLVES IN THE THRONE ROOM
- Durata: 00:20:30
- Disponibile dal: 29/09/2023
- Etichetta:
- Relapse Records
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Poche band hanno segnato gli ultimi anni in ambito black metal come i Wolves In The Throne Room, grazie alla loro capacità di rinnovare il genere senza tuttavia mai perdere di vista le caratteristiche primordiali – parola non casuale, visto il loro approccio quasi ‘etnico’ – che lo contraddistinguono.
Da questo punto di vista, “Crypt Of Ancestral Knowledge” si pone come un perfetto “bigino” delle loro sonorità, visto che, in una durata limitata, troviamo tutto: dall’evocazione di foreste sterminate e laghi ghiacciati, alla violenza quasi panica di certi passaggi. L’avvio è affidato a “Beholden To Clan”, symphonic black metal al suo meglio: nessuna cessione a barocchismi, estrema potenza racchiusa in un riff furioso e in tastiere magniloquenti, su cui la band sperimenta anche diversi registri vocali. Viene in mente un paragone con un altro EP che fece la storia del genere, quel “Vempire” con cui i Cradle Of Filth mostrarono come sinfonia e stratificazioni non fossero necessariamente sinonimo di eccesso. Su “Twin Mouthed Spring” la velocità rallenta un po’, ma non la forza espressiva; ottima la prova dietro il microfono di Aaron, che toglie la scena dopo parecchio tempo al fratello Nathan, inseguendo le malinconiche chitarre acustiche e gli struggenti tappeti di tastiere. C’è poi spazio per una rivisitazione di “Spirit Of Lightning”, brano presente sull’ultimo “Primordal Arcana”: il nuovo titolo è “Initiates of the White Hart”, ed essenzialmente rinforza la componente acustica e ritualistica dell’originale. A chiudere, la suggestiva “Crown Of Stone”, un brano strumentale da brividi, oscuro e ritualistico, perfetto per infiocchettare questo ennesimo viaggio mistico.
Solo venti minuti di durata, ma più che sufficienti per immergerci nel visionario e avvolgente mondo dei Lupi del Pacific Northwest, e ricordarci la loro immensa classe.