7.0
- Band: WOMBBATH
- Durata: 00:37:28
- Disponibile dal: 01/06/2018
- Etichetta:
- Soulseller Records
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Terzo album in studio per gli svedesi Wombbath, band nata negli anni ’90 a Sala, con il nome di Seizure, e tornata a far parlare di sé nel 2010 dopo una lunga pausa di riflessione. Dopo il convincente ritorno “Downfall Rising”, uscito nel 2015, la band, capitanata dall’unico membro originario, il chitarrista Håkan Stuvemark, sembra intenzionata a dare continuità al ritorno sulle scene death metal con un altro disco, ancora una volta di pregevole fattura e onestà intellettuale. Il loro swedish death metal è marcio, old-school e soprattutto ispirato come poche altre cose ci è capitato di sentire da un po’ di tempo a questa parte. Il death’n’roll di Entombed e The Crown è l’influenza principale, ma non sorprendetevi se il groove sprigionato dai riff e dalle ritmiche martellanti, vi riportassero alla mente le cose migliori degli Obituary. Come spesso accade per release di questo genere, non ci sarebbe bisogno di stare a filosofeggiare ulteriormente perdendosi in descrizioni e convincimenti vari: questo tipo di uscite discografiche sono vere e proprie manne dal cielo per gli amanti del genere. Vale la pena tuttavia soffermarsi qualche secondo sulla qualità del songwriting che è davvero pregevole, totalizzante e coinvolgente sia nei suoi frangenti più aggressivi ed efferati che in questi devastanti rallentamenti (che ci ricordano così tanto i Dismember). Molto validi è degni di menzione sono questi accenni melodici assolutamente credibili e coesi rispetto a queste badilate di ignoranza taurina. I Wombbath sono una delle reunion più credibili a cui, col senno di poi, abbiamo assistito: vuoi perché l’aspettativa non era alle stelle, vuoi perché tutto sommato non hanno mai avuto la pretesa di cambiare le sorti della scena, ma sono una band che ascoltiamo più che volentieri e che caldamente ci sentiamo di consigliare agli amanti delle sonorità sopra menzionate; difficilmente vi potranno deludere.