7.5
- Band: WORMROT
- Durata: 00:26:02
- Disponibile dal: 10/14/2016
- Etichetta:
- Earache
- Distributore: Audioglobe
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Revocato lo scioglimento annunciato nel 2013 e trovato un nuovo batterista, i Wormrot tornano finalmente con un nuovo lavoro, il primo dal brevissimo EP “Noise” del 2011. Squadra/sound vincente non si cambia: in “Voices” ritroviamo infatti il consueto, nervosissimo grindcore tipico del gruppo di Singapore, forte come sempre di frequenti spruzzate di thrash metal e di una interpretazione al microfono tanto estrema quanto variegata nel suo abbracciare diverse sfumature di screaming e growling vocals. Due le novità da segnalare questa volta: una maggiore cura dei dettagli, frutto questo in primis di una produzione chiaramente più attenta e levigata, e, soprattutto, l’intenzione di aggiungere – attenzione, solo in alcuni episodi – degli elementi che vadano oltre il semplice impatto; una sorta di vena sperimentale o comunque la ricerca di una espressività un poco diversa dal solito, che, a conti fatti, ha portato anche ad un aumento del minutaggio complessivo. Tali esperimenti si rintracciano perlopiù nel finale del disco, nel quale il terzetto opta per ritmiche più ragionate e un’ispirazione melodica piuttosto accentuata, che nel caso di “Compassion Is Dead” sfiora persino arie black metal. Il risultato finale è certamente uno dei più gradevoli album grind degli ultimi tempi: Rasyid, Arif e Vijesh dimostrano di essere preparati e spigliati sotto ogni punto di vista. Basta un solo ascolto per trovare conferma delle notevoli capacità compositive del gruppo: quasi in ogni traccia emergono particolari coinvolgenti, cambi di tempo azzeccatissimi e un lavoro di chitarra fluido e incalzante, grazie appunto anche a tante pillole di thrash e dintorni. Album dopo album, il potenziale del trio è ormai chiaro: i Wormrot, senza mai strafare, riescono a mettere d’accordo i vecchi pionieri del genere (Napalm Death, Siege, Repulsion…) con le velleità innovatrici o il parossismo di Assück, Insect Warfare e Discordance Axis. “Voices”, a dispetto della pausa post scioglimento, ce li ripresenta più in forma che mai. È sempre un piacere ascoltare una grindcore band così vitale.