WRATHPRAYER – Enkoimeterion

Pubblicato il 12/11/2024 da
voto
8.0
  • Band: WRATHPRAYER
  • Durata: 00:35:13
  • Disponibile dal: 11/10/2024
  • Etichetta:
  • Nuclear War Now

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Avevamo lasciato l’ispirata band cilena una dozzina di anni fa, intenta nel raccontarci di minacciose forze oscure e di inquietanti manoscritti attraverso le tetre evoluzioni compositive di “The Sun of Moloch: The Sublimation of Sulphur’s Essence Which Spawned Death and Life” e finalmente, dopo un’attesa appunto lunghissima, ci ritroviamo immersi nell’ascolto di inediti abissi sonori provenienti dal loro secondo full-length, da poco pubblicato – come sempre senza grandi annunci – dalla Nuclear War Now! Productions.
Con questa seconda opera sulla lunga distanza, il duo si conferma come una delle realtà migliori dell’underground black-death metal, mettendoci davanti a un disco denso e affascinante, un pentolone dove insieme alla natura acida bollono vari sapori musicali miscelati da una decisa creatività e da una più pronunciata libertà espressiva. Di certo, “Enkoimeterion” può essere visto come un nero monolite che conferma la maestria e la dedizione a un genere che negli ultimi anni ha visto crescere la propria popolarità, con band come Teitanblood e Grave Miasma a fare da apripista per numerose formazioni emergenti. Nonostante il lungo silenzio discografico possa aver fatto passare i Wrathprayer un po’ in secondo piano rispetto ai nuovi protagonisti del filone, l’album ribadisce con forza il loro ruolo di rilievo in questo oscuro panorama musicale.
Se “The Sun of Moloch” aveva già fissato l’estetica sonora dei Wrathprayer, “Enkoimeterion” la sviluppa ulteriormente, introducendo delle sottili variazioni che arricchiscono l’esperienza d’ascolto senza snaturarne l’essenza. In particolare, alcune tracce – vedi “Seelenabgründe” o il finale di “Caliginous Ecstasy” – presentano una leggera vena melodica, un elemento raro e rischioso in un contesto così caustico e abrasivo, ma qui gestito con una discrezione che aggiunge sfumature senza ammorbidire il tono minaccioso del disco. L’ampliamento della gamma espressiva non si traduce infatti in composizioni particolarmente lunghe o diluite: la struttura dell’album appare compatta e ben calibrata, evitando inutili dilatazioni. Ogni traccia è studiata per massimizzare l’impatto emotivo e la tensione, creando un flusso sonoro ininterrotto che finisce per attestarsi su dei funzionali trentacinque minuti complessivi. Al di là di qualche gradevole pennellata di atmosfera e melodia, utile anche per caratterizzare meglio i singoli brani, sono insomma i riff a dominare l’intera composizione, con un’aggressività pressochè costante che in alcune circostanza lascia pure intravedere una certa cura per il groove.
Emerge dunque un’attenzione per i dettagli che distingue i Wrathprayer dalla massa e che mostra l’esperienza e la perizia accumulata nel corso degli anni: ogni fase di contrazione è sapientemente bilanciata da una fase di sprigionamento, con l’ascoltatore che diventa spettatore di una circolarità che dà senso a tutto e che ritrova il suo ordine intrinseco all’interno di un’aura di misticismo e di intensa spiritualità che non dovrebbe sorprendere i cultori di questa particolare corrente. In tal senso, anche la voce, da sempre strumento primordiale e brutale per la band, si fa più versatile, esplorando registri che amplificano l’effetto ritualistico e sacrale dell’opera. In alcuni passaggi, il cantato assume una tonalità declamatoria, quasi ieratica, che evoca una sorta di invocazione oscura. Questo nuovo taglio si mescola con il classico growling e dei lamenti più sofferti, creando una litania che avvolge l’ascoltatore in un crescendo di densità.
Con tutte queste nuove sfumature, “Enkoimeterion” si rivela dunque un lavoro particolarmente vario e completo, il che è notevole considerando la sua breve durata complessiva. In pochi brani, i Wrathprayer riescono a condensare una vasta gamma di emozioni e soluzioni stilistiche, creando una vera e propria esperienza d’ascolto che procede lungo un continuo dialogo tra sferzate black-death e arie più doom.
In un panorama dove la prolissità è spesso confusa con profondità, “Enkoimeterion” si distingue come un esempio di black-death metal che sa dosare al meglio ogni elemento, per un’opera che è al contempo densa e concisa. Una qualità invidiabile che solo le band più mature sanno raggiungere.

TRACKLIST

  1. Lord of Agony
  2. Seed of Corruption
  3. Mercy Begets Savagery
  4. Seelenabgründe
  5. Harpagisometha
  6. Man's Obsolescence
  7. Caliginous Ecstasy
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