7.5
- Band: WRONG WAY TO DIE
- Durata: 00:35:38
- Disponibile dal: 25/07/2014
- Etichetta:
- Redfield Records
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Ok, abbiamo capito che il Veneto non vuole proprio farsi sfuggire la palma d’oro di “Fucina del metalcore Made In Italy”. Dopo le ottime prove offerte quest’anno da Oltrezona, Ex-trim e As Ocean/Collapse, ecco aggiungersi al carrozzone dei –corers di belle speranze anche questi Wrong Way To Die, compagine padovana al proprio esordio assoluto sotto l’egida della tedesca Redfield Records. I Ragazzi zompettano con disinvoltura tra i vasti territori del metalcore e dell’hardcore, il tutto però in una forma molto riflessiva e raffinata, fatta di intramezzi ambient e di aperture melodiche di matrice svedese che rincuorano per quanto riguarda le sorti della creatività della scena italiana. Non fatevi spaventare dalla descrizione precedente, le aperture alla melodia sono ben misurate e mai pacchiane, e comunque non finiamo mai per incontrare sul nostro cammino cheesy clean vocals o altre stucchevolezze adolescenziali. I Nostri, a dire il vero, pestano sempre duro, non tirandosi mai indietro quando c’è da alzare la voce. Tra ritmiche serratissime, intrigati arpeggi e strutture granitiche e martellanti, c’è di che divertirsi in questi 35 minuti. Il songwriting è sempre molto elegante e ragionato, facendo trasparire quanto i Ragazzi ci tengano a fare le cose per bene, e a non voler essere accantonati in fretta e furia nel mucchio dei followers della prima ora. L’appunto principale che possiamo muovere al combo padovano riguarda una lieve piattezza del comparto vocale, che un po’ stride con la corposità dei pezzi. Non ci sentiamo di consigliarvi alcuna traccia in particolare, questo è uno di quei lavori da godersi dall’inizio alla fine, preferibilmente senza pause, per cogliere al meglio lo spirito e le intenzioni dei Nostri. Una realtà fatta di urla e delicatezza, di rabbia e ragione, di luci e ombre. Un dichiarazione d’intenti chiara e infraintendibile, fatta apposta per tutti quelli che cercano una ventata di freschezza all’interno della scena.