7.0
- Band: XASTHUR
- Durata: 00:44:11
- Disponibile dal: 01/09/2004
- Etichetta:
- Total Holocaust
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Capita spesso, un po’ a tutti, di immergersi in una lettura ed accendere lo stereo per ascoltare un cd anche per la prima volta. Pensieri e musica così s’intrecciano, creando un’unione spesso interessante che non è sempre vincolata dalla qualità dei due generatori di input. Questa release è la ristampa di un vecchio lavoro degli Xasthur riedito dalla Total Holocaust Records, il libro invece appartiene ad uno dei più grandi storici del XX secolo: “Apologia Della Storia” di M. Bloch. Nel bel mezzo della distruzione della Seconda Guerra Mondiale lo studioso Bloch ebbe un’idea rivoluzionaria, e non elementare quanto oggi possa sembrare, destinata a cambiare l’approccio di intere generazioni ad una scienza, la storia. Per lui la storia non era mero studio del passato, ma studio degli uomini innanzitutto, e quindi sempre attuale e ‘viva’. Erano state le estreme condizioni del periodo a cambiare gli schemi mentali suoi e di tutti i suoi conteporanei, era stata la guerra a spingere a questi cambiamenti, un aspetto positivo in tanta catastrofe. Tutte le war black metal band non decantano certo questi aspetti, tutto è incentrato sulla violenza di quella situazione e anche i recensori, compreso chi scrive, marciano su frasi fatte, luoghi comuni, espressioni più adatte ad un comando militare che ad un ambito musicale, ma tutto questo fa parte del gioco. Aspetto estremo della musica, dunque, se questa rievoca con forza quegli anni di devastazioni: il war black metal ne è esempio. E c’è chi crede che questa sia la forma d’espressione musicale più estrema del black. Benissimo, andiamo avanti. Inni regalati alla guerra quando tuttavia ‘storicamente’ questa situazione estrema ha portato a soluzioni, alcune altrettanto estreme, ma anche nuove idee nate dalla necessità contingente e sviluppatesi solo grazie ad essa. Niente politica, per carità, si parla di idee comuni, come quella rivoluzionaria avuta dal Bloch, riguardo al significato di ‘storia’, strappato dalla sua cattedra di insegnante e gettato sul fronte dove la necessità gli fece apprendere nuovi concetti. La guerra dunque, è bene ribadirlo per l’economia della tesi che si cerca di sviluppare, stimola anche nuove idee. Le riflessioni nate sin qui sono ad ogni modo soltanto sfiorate dal lento e macabro incedere della musica degli Xasthur, che sembra decisamente mal conciliarsi con la lettura. Per nostra fortuna e grazie a circostanze favorevoli nonché grazie all’aiuto di altri uomini, l’idea rivoluzionaria del Bloch è sopravvissuta al suo ideatore, morto senza alcuna libertà di scelta. La vera minaccia alle idee è la morte, specie quella avvenuta senza possibilità di fuga, senza libertà. Si può dire che la minaccia più letale non viene dalla guerra, ma dalla morte, vero muro insuperabile alla maturazione delle idee. Se si vuole portare fino in fondo la deduzione, allora si dirà che il messaggio più estremo è quello degli Xasthur, dove la morte domina tutto, dalle tematiche all’atmosfera di fondo. La musica degli Xasthur opprime, uccide piano piano con la sua falce affilata fatta di riff di chitarra, la musica degli Xasthur non lascia proprio speranza. L’idea rivoluzionaria di cui si parlava in principio è giunta fino a noi, la nozione di storia da quel giorno infatti è cambiata, ma postuma, incompleta, molto meno forte di quanto l’avrebbe potuta esercitare il suo ideatore se fosse rimasto vivo… ma alla morte non si comanda. Il messaggio degli Xasthur, che solo ora si capisce essere capace di combinarsi con la breve lettura appena terminata, è chiaro quanto agghiacciante: un suo frammento, prendete ad esempio la canzone “Nocturnal Poisoning”, è capace di insinuarsi ed avvelenare l’estro umano, la morte è il vero baratro delle idee. Gli Xasthur, dunque, si confermano come i veri traghettatori dell’estremismo sonoro dei nostri giorni, perché sono gli unici che si pongono dalla visuale di un mondo che ci domina. Dimenticavo: com’è la musica di “Suicide In Dark Serenity”? E’ musica che trasmette emozioni. Non s’era forse capito?