7.5
- Band: XASTHUR
- Durata: 00:57:43
- Disponibile dal: 01/07/2004
- Etichetta:
- Moribund Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
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Morte. Una sensazione che si tocca con mano, che penetra dentro. Il suicidal-misanthropic black metal in confronto è davvero poca cosa, stavolta il black metal ha trovato la sua definitiva consacrazione come genere dal feeling più cupo. Gli Xasthur vanno oltre alle problematiche dell’autodistruzione e disperazione, il mondo degli Xasthur è direttamente quello dei morti. Chi non è attratto o non conosce i generi che trattano simili tematiche potrebbe trovarsi disorientato e snobbare questi argomenti, ma anche solo l’ascolto dell’intro di questo “Telephatic With The Deceased” rivelerà in lui la veridicità di simili argomenti. Dire che si tratti di uno degli act più estremi del settore non è un azzardo, Xasthur ha saputo creare un’atmosfera pesantissima, soffocante, putrida, nella quale immergere il suo metal estremo grezzo, ipnotico, velenoso e molto necro. Questa one man band statunitense in passato ha già dato ‘vita’ a due inquietanti cd, registrati male ma non per questo privi di fascino horrorifico, mentre ora un nuovo lavoro esce in pratica in contemporanea per un’altra etichetta (e che sarà recensito più avanti su questo portale). Non c’è niente di nuovo per chi già conosce Xasthur, per chi è già stato infettato da questo morbo letale. Ritmi lenti, distorsione di chitarre ‘zanzarosa’ per creare un muro indistinto di suoni macabri, passaggi di tastiera spettrali e una voce straziante che grida dal profondo di una prigione di dolore. Un album telepatico che si mette in diretto contatto con sensazioni che appartengono solo a questo mondo, una musica narcotica per l’anima sempre più avvizzita ed indebolita. Con un album estremo dal messaggio che lo è altrettanto, stavolta gli Xasthur sconfiggono tutti i pregiudizi che circolano sulle band d’oltreoceano e pone le fondamenta per il futuro di un sottogenere in espansione e pronto a sottomettere altri zombie. Certo, il death metal affronta temi simili sin da quando è nato, eppure quasi sempre è mancata l’atmosfera cupa per dipingere scenari d’oltretomba o stati d’animo convulsi: stavolta Xasthur completa l’opera. Chissà che un giorno non nasca una band che sappia unire l’atmosfera ed il gelo del funereal black metal alla devastazione sonora del death: in molti sino ad oggi ci hanno provato, ma tutti hanno fallito. Nel frattempo, dall’ombra più insidiosa si erge Xasthur, autore di un cd che potrebbe essere colonna sonora ideale del cult movie proibito “Necromantik”. Il lato estremo è stato abbattuto, ora si va oltre.