XENOMORPHIC CONTAMINATION – Colonized from the Inside

Pubblicato il 14/07/2016 da
voto
7.5

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Fanno tutto da soli, Davide Billia e Max Santarelli, ma davanti a tali risultati non si sente davvero la mancanza del contributo di una line-up classica o del supporto di una casa discografica. Il celebre batterista piemontese (Septycal Gorge, Hour Of Penance, Antropofagus, Beheaded, ex Putridity) e il chitarrista/cantante lombardo (Precognitive Holocaust Annotations, Clitoridus Invaginatus, ex Vomit The Soul e Modus Delicti) sono musicisti attivi nell’underground ormai da parecchi anni e in tutto questo tempo il loro contributo alla causa death metal di rado è passato inosservato. Xenomorphic Contamination è un progetto che, come accennato, vede i ragazzi auto-prodursi e collaborare a stretto contatto, uniti da una passione per il death metal più moderno e oppressivo che evidentemente è lungi dall’estinguersi. Il sound del duo non tradisce per nulla le loro origini: è presente l’approccio tecnico tipico di certe band di Billia, la pesantezza e l’ignoranza cara agli ultimi Vomit The Soul e un fascino dark che permea tutta la produzione e che sembra appunto arrivare dalle correnti più moderne del genere. Il groove ed una certa orecchiabilità di fondo sono tutto sommato onnipresenti e l’espediente di un concept horror/fantascientico contribuisce a creare un vero e proprio velo di freddezza e paranoia che ricopre suoni e e melodie. Se si è in cerca di un disco con cui abbattere i muri di casa a volume altissimo, allora “Colonized from the Inside” potrebbe essere quello giusto. Gli otto pezzi volano via in neanche mezz’ora, ma il ricordo che lasciano è decisamente soddisfacente. La foga e la determinazione che i ragazzi sfogano sugli strumenti arrivano subito a destinazione: il riffing di chitarra è dinamico ed ispirato e le strutture risultano ben presto intelligenti e di facile assimilazione. Gli Xenomorphic Contamination, del resto, non concedono troppo a quella tendenza alla ripetizione che spesso soffoca il songwriting di certe realtà affini: le parti più serrate non vengono tirate allo spasimo, mentre i breakdown si dimostrano espressivi e ben dosati; nel mezzo soluzioni più dinamiche, su ritmiche frastagliate e qualche sfoggio di tecnica, come se Origin e Wormed scendessero a patti con gli Abominable Putridity. Si respira esperienza durante l’ascolto e i fan del filone dovrebbero ritenersi avvisati: già ad una prima fruizione, “Colonized from the Inside” non mancherà di rivelarsi un disco fresco e diretto, che svolge appieno il compito di presentare il progetto al mondo e di svelarne le ampie potenzialità. Gli Xenomorphic Contamination dimostrano che questo tipo di death metal è ancora in grado di offrire interessanti chiavi di lettura e interpretazione. Si tratta solo di possedere equilibrio e maturità.

TRACKLIST

  1. The Rise Of The Great Devourer
  2. Onset Of Infection
  3. Colonized From The Inside
  4. Extermination Of The Weakest
  5. Biomechanical Retaliation
  6. Martyrs
  7. Alien Deception
  8. Xenomorphic Supremacy
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