XENTRIX – Seven Words

Pubblicato il 06/11/2022 da
voto
7.0
  • Band: XENTRIX
  • Durata: 00:46:48
  • Disponibile dal: 11/11/2022
  • Etichetta:
  • Listenable Records

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Affidabile è un aggettivo che spendiamo volentieri per gli Xentrix. I thrasher inglesi si sono riaffacciati sull’esigente mercato attuale nel 2019, con il solido e ispirato “Bury The Pain”, un concentrato di thrash duro, tetragono, arcigno, sottoposto ad adeguata raffinazione da un lavoro chitarristico sopra la media e groove dinamitardo della sezione ritmica. Un bell’esempio di come riproporsi dopo una vita senza snaturarsi, mettendoci cuore, anima e una scrittura ancora brillante. Per il nuovo “Seven Words” potremmo grosso modo riproporre quanto scritto per il disco precedente, perché la band non si sposta un granché dalle coordinate sonore del predecessore. Un thrash crudo e privo di fronzoli, quello offerto in questa sede, perennemente arrabbiato e per nulla incline né alla sperimentazione, né alle contaminazioni.
Con una formazione rimasta nel frattempo invariata, la band non si è fatta alcun problema a mettersi sulla linea di partenza là dove sfumavano le ultime note di “Evil By Design”, ripartendo forsennata, lucida e martellante fin dalle prime note di “Behind The Walls Of Treachery”. Ritmicamente, il gruppo avanza dritto e compatto, votato all’aggressione e al groove, mettendoci probabilmente ancora più attenzione e studio proprio su questo aspetto. I brani, infatti, si fanno ricordare in fretta per un turbinio percussivo contagioso, che non offre chissà cosa quanto a fantasia e tecnicismi, mentre non cede di un millimetro in termini di solidità e fragore. Osservazione che possiamo riproporre pari pari per le ritmiche di chitarra, scure e corrosive come il thrash inglese spesso si è espresso in passato: musica da periferie urbane grigiastre, difficili, dove coltivare pensieri non-pessimisti e non eccessivamente nichilisti è un’impresa. L’unico orpello vagamente distensivo e meno pressante è offerto dalla chitarra solista, di nuovo sugli scudi come in “Bury The Pain” per una serie di piccole abbellimenti che danno slancio e un pizzico di unicità alle singole tracce.
Se a un primo approccio “Seven Words” pare un gemello di ciò che lo ha preceduto, con gli ascolti si coglie in effetti qualche timido tentativo di proporsi sotto un’altra veste. In alcuni casi, come “Spit Coin” e “Everybody Loes When You’re Dead”, le trame sferzanti del thrash si aprono ad andamenti più avvolgenti e un filo di melodia si fa strada all’altezza dei refrain, oppure si cavalcano andamenti cafoni piuttosto hardcoreggianti, cercando un’efficace sintesi con quello che è lo stile comunque predominante. La situazione non sfugge mai di mano al gruppo, ma ci pare che gli episodi di maggiore efficacia restino quelli a maggior tasso di velocità e violenza (l’opener, “Reckless With A Smile”), quelli nei quali non ci si perde in alcun calcolo e si pesta convinti senza pensare ad altro. Nonostante una percettibile ripetitività di fondo delle strutture, uno stagnamento su un campionario limitato di formule, gli Xentrix compiono il loro dovere fino alla fine, facendoci a fette con gradevoli concentrati di ignoranza come “My War” e “Kill And Protect”. Walsh alla voce fa il suo quando c’è da sputare veleno a ripetizione, mentre assecondando velleità non così prettamente thrash qualche limite affiora, anche se non va davvero in difficoltà nell’interpretazione. “Seven Words”, in conclusione, ci appare un’altra apprezzabile rappresentazione degli Xentrix attuali, anche se presenta qualche piccola fase di stanca, assente nel più brillante “Bury The Pain”. Per gli affezionati dei thrash albionici, questo è comunque un disco abbastanza rassicurante, che potrebbe trovare un gradimento diffuso nonostante qualche smagliatura qua e là.

 

TRACKLIST

  1. Behind the Walls of Treachery
  2. Seven Words
  3. Spit Coin
  4. The Alter of Nothing
  5. Everybody Loves You When You're Dead
  6. Reckless with a Smile
  7. Ghost Tape Number 10
  8. My War
  9. Kill and Protect
  10. Anything but the Truth
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