YES – The Quest

Pubblicato il 21/09/2021 da
voto
7.5
  • Band: YES
  • Durata: 01:01:17
  • Disponibile dal: 01/10/2021
  • Etichetta:
  • Inside Out
  • Distributore: Sony

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Nella storia del progressive rock sono pochissime le band che possono vantare un’influenza pari a quella degli Yes. La formazione inglese, al pari di altri mostri sacri come King Crimson e Genesis, è stata tra quelle che più di tutte ha dettato coordinate che successivamente sono state prese ad esempio da generazioni di musicisti e artisti in tutto il mondo. Costruzioni ardite, incastri degni del congegno più sofisticato, una perizia tecnica allucinante, suite maestose, una cura melodica semplicemente perfetta ed un immaginario sognante fatto di mondi colorati e fiabeschi. Album come “Fragile” o “Close To The Edge” sono dei manifesti di un genere che, con le sue mille derivazioni, è riuscito a rinnovarsi e a mescolarsi con decine di altri stili.
Oggi gli Yes sono ancora attivi e freschi di un contratto con Inside Out, anche se, nel mentre, la band ha cambiato profondamente volto, complice prima la spaccatura avuta con due membri storici come Rick Wakeman e Jon Anderson; e poi la morte di Chris Squire, una colonna portante del gruppo fin dagli esordi. La guida degli Yes, da un po’ di anni a questa parte, è rimasta nelle mani di Steve Howe, affiancato da un’altra figura fondamentale come il batterista Alan White. Assieme a loro troviamo Billy Sherwood al basso, il cantante Jon Davison e, naturalmente, Geoff Downes, che ha raccolto definitivamente il ruolo di tastierista dopo gli anni passati al fianco di Steve Howe con gli Asia. Qualcuno potrebbe obiettare come questa band sia talmente cambiata da risultare di fatto una sorta di progetto parallelo dello stesso Howe, eppure l’ascolto di “The Quest” ci restituisce una realtà ancora perfettamente riconoscibile, pur con i comprensibili cambiamenti dovuti non solo alle diverse personalità in gioco ma, soprattutto, all’età. Se prima, infatti, gli Yes amavano indulgere in passaggi intricati, movimenti bizzarri e costruzioni intellettualmente ardite, oggi Steve Howe e compagni preferiscono abitare luoghi placidi, caldi e soleggiati, in cui poter giocare più sulla raffinatezza degli arrangiamenti che non sul virtuosismo tecnico.
“The Quest” è un graditissimo ritorno che ci riporta alla mente gli Yes più delicati, quelli di “Magnification”, per intenderci, con in aggiunta una raccolta di sonorità ed influenze figlie dalle diverse penne che hanno firmato le varie composizioni. Se il primo singolo ,”The Ice Bridge”, è il brano più canonico e vicino al sound degli Yes, con dei pregevoli scambi strumentali, la tracklist ci mostra anche aspetti molto diversi della musica degli Yes, che va ad abbracciare tanto episodi del passato, quanto le carriere soliste dei vari musicisti. Abbiamo quindi un gioiello di ricercatezza come “Minus The Man”, ballate acustiche delicate e sognanti (“Future Memories”, “A Living Island”) e passaggi ariosi e solari (“Dare To Know”). Steve Howe ci regala una performance misurata eppure scintillante, mai eccessivamente in primo piano, lasciando ampio respiro agli arrangiamenti; la sezione ritmica accarezza piuttosto che picchiare, ovviamente, ma Alan White ha ancora un buon tocco, mentre Billy Sherwood è riuscito a raccogliere il testimone di Squire acquisendo uno stile che ricorda da vicino quello del Maestro. Lo stesso ragionamento si può fare per la voce di Jon Davison, cantante dotato di un timbro flautato e sottile, molto simile a quello dello stesso Anderson. Al contrario, e non va considerata come una critica, Geoff Downes ha molto poco da spartire con lo stile barocco di Wakeman, avvicinandosi piuttosto alla musicalità di Tony Kaye, con spesso il pianoforte a guidare la melodia. A dare un tocco di classe finale, poi, abbiamo degli eccellenti arrangiamenti di archi, suonati da una vera orchestra, ci si inseriscono perfettamente nella trama sonora.
Arricchisce il tutto un secondo CD contenente solo tre canzoni, da considerarsi a tutti gli effetti delle bonus track: “Sister Sleeping Soul” avrebbe tranquillamente potuto trovare spazio nella scaletta ufficiale, per atmosfere e colori; mentre “Mystery Tour” è un divertissement nato come omaggio esplicito ai Beatles. Infine “Damaged World”, in cui Davison e Steve Howe duettano fondendo i loro timbri così diversi, chiude con una nota ecologista questo ritorno sulle scene.
Certo, “The Quest” è un album leggero, delicato, suonato da musicisti con delle carriere affermate, che non hanno certo quella fame e quella voglia di dare fuoco a tutto. Eppure l’album ci dimostra con forza come una band, che pure si avvia serena verso le ultime fasi della propria carriera, abbia ancora ancora la voglia di suonare musica elegante, di alto livello e credibile all’interno di un percorso iniziato più di cinquant’anni fa. Bentornati!

TRACKLIST

  1. The Ice Bridge
  2. Dare To Know
  3. Minus The Man
  4. Leave Well Alone
  5. The Western Edge
  6. Future Memories
  7. Music To My Ears
  8. A Living Island
  9. Sister Sleeping Soul
  10. Mystery Tour
  11. Damaged World
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