YOB – Our Raw Heart

Pubblicato il 10/06/2018 da
voto
7.5
  • Band: YOB
  • Durata: 01:13:19
  • Disponibile dal: 08/06/2018
  • Etichetta:
  • Relapse Records
  • Distributore: Audioglobe

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Ripetiamo da anni come gli Yob siano una certezza e una fortezza tetragona all’interno della scena doom – americana e non solo – e se da una parte questo nuovo lavoro solidifica la loro importanza e costante presenza sulle scene discografiche, dall’altra muove anche qualche passetto dalle parti dell’evoluzione. Intendiamoci, quello che ci si può aspettare dal terzetto dell’Oregon è ancora tutto ben presente; un brano come “The Screen”, col suo riff sporco, lento e graffiato e una circolarità ipnotica, mantiene chiara l’impronta votata alla misantropia cosmica che ha sempre contraddistinto gli Yob, oltre a mettere come sempre sugli scudi il lavoro del loro leader. Mike Scheidt è un chitarrista che meriterebbe un’attenzione e un posto negli annali del metal ben più rilevante di quanto la fama di band monolitica di questa sua creatura gli garantisca, ma assume rilevanza anche la sua voce, nota solitamente e principalmente per l’abrasività, che mostra qui invece estrema duttilità; il cantato è quasi sempre melodico e trasognato, e viene così acuito il senso di ammorbidimento già riscontrato sul precedente “Clearing The Path To Ascend”. Si accrescono le dissonanze dall’aria post, quasi che l’atmosfera che permea tutta la scena del Nord-Ovest americano avesse fatto sentire sempre più la propria influenza; ciò è particolarmente evidente nell’opener “Ablaze” o nella psichedelica e infinita “Beauty In Falling Leaves”, forse il brano più stimolante del lotto con i suoi toccanti passaggi acustici quasi folkeggianti. Ma anche nei brani più canonici non mancano spunti interessanti: “In Reverie” è Yob al 100%, ma c’è un sentore di doom anni ’80, specie nelle linee vocali, decisamente particolare; “Lungs Reach” è sofferenza pachidermica, eppure il rallentamento estenuante del riff ha qualcosa che guarda allo spazio profondo. Proprio come la conclusiva title-track, un brano che tocca corde profonde, tra liriche ammalianti e dilatazioni di chitarra smaccatamente post-rock: e non a caso il lavoro in studio ha visto la presenza di Heba Kadry (ingegnere del suono che ha lavorato con The Mars Volta e Slowdive, tra gli altri). Yob is love, tutto attaccato: recita così l’indirizzo Bandcamp della band dell’Oregon, e chissà che l’ironia sottesa a una simile dichiarazione d’intenti, almeno da parte di una band che ha fatto della dimensione più quadrata del doom la sua chiave stilistica non stia, piano piano, prendendo forma attraverso i momenti più onirici.

TRACKLIST

  1. Ablaze
  2. The Screen
  3. In Reverie
  4. Lungs Reach
  5. Beauty In Falling Leaves
  6. Original Face
  7. Our Raw Heart
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