7.0
- Band: ZEBRAHEAD
- Durata: 00:47:09
- Disponibile dal: 16/08/2013
- Etichetta:
- Rude Records
Spotify:
Apple Music:
Direttamente dall’isola che non c’è meglio nota come Orange County, tornano a farsi sentire gli Zebrahead, da più di quindici anni fieri portabandiera del classico binomio ‘tette & culi’, declinato in musica con una miscela inimitabile di pop-punk-rap-core e testi adolescenziali. Per chi, perso in un varco spazio-temporale, fosse rimasto ai tempi dei video di MTV con le conigliette di Playboy, un breve riassunto delle puntate precedenti: negli ultimi tredici anni i Nostri hanno alternato dischi ora ottimi (“MFZB”, “Phoenix”), ora solo discreti (“Broadcast To The World”, “Get Nice!”), fino ad arrivare ai giorni nostri con questo “Call Your Friends”, decimo album che si pone idealmente a metà. Nonostante l’uscita di scena del chitarrista fondatore Greg Bergdorf, rimpiazzato da Dan Palmer dei Death by Stereo, potesse lasciar presagire una svolta più metallica, il trademark sonoro del quintetto californiano resta pressochè immutato, continuando a correre come una biglia su un bagnasciuga sonoro fatto di palm-mute a manetta, giri melodici in stile flipper impazzito, strofe rappate e ritornelli da spiaggia. Alla già lunga lista di anthem si aggiungono dunque in quest’occasione altre hit quali “Sirens”, la title-track, “Stick Em Up Kid!” o “Panic in the streets”, anche se, eccezion fatta per la fin troppo sperimentale “Nerd Armor”, il tasto skip resra immacolato. Per una volta, dunque, bando alla maturità artistica: se in voi, per effetto o a dispetto della carta d’identità, sopravvivono ancora degli ormoni adolescenziali, date un ascolto all’ultimo lavoro degli Zebrahead, spumeggianti come una birra agitata ed eterni cantori, tra Peter Pan e Dorian Gray, del party selvaggio.