6.5
- Band: ZÖLDÏER NOÏZ
- Durata: 00:38:47
- Disponibile dal: 1/10/2020
- Etichetta:
- Ripping Storm Records
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Pochi secondi di fischi di chitarre e si parte a manetta con “Termination Race”, prima canzone e singolo estratto dal terzo full-length dei francesi Zöldïer Noïz, “Merci”, che riconferma appieno la loro furia belligerante a base di thrash metal imbastardito con le più feroci derive del death metal, del punk e dell’heavy metal. Sembra che per coniare la loro aggressiva formula sonora, i tre francesi abbiano infatti approfittato delle più infime ed incendiarie caratteristiche di ogni genere, sprigionando un’essenza genuinamente malefica che si sviluppa vorticosa canzone dopo canzone. I suoni (grezzi ma rotondi) e lo stile vocale richiamano il death metal a gran voce, mentre la chitarra si scatena in una matrice thrash/punk che alterna riffing e sezione solista con grande vigore e tensione. Mentre la prima terzina di brani martella a dovere, piace constatare il successivo sviluppo nella parte centrale della scaletta, partendo dai fieri rallentamenti di “Hand Of Steel” e passando per “Heaven Street” (cover dei Death In June), canzone certamente ‘sperimentale’ per una band come i Zöldïer Noïz ma segno di un coraggio compositivo che non si limita alla riproposizione forzata di una sola via espressiva. Anche le successive “Signs Of Demise”e l’ottima “Earth Lethal Zone” continuano a giocare con tempi e suggestioni inaspettatamente più lenti ed oscuri, aumentando così il fascino e la profondità dell’album nel suo complesso, senza per questo perdere la grinta esplosiva in pezzi come “Inheritance Of Cruelty” o “The Devil Is In The Details”, il brano più estremo di tutti. Il terzetto insomma riesce a destreggiarsi con la dovuta maestria lungo un percorso piuttosto articolato, che porta alla chiusura di un album dall’energia sovrabbondante, incastrata però secondo strutture accorte e curate che fanno di “Merci” un lavoro d’impatto ma longevo. Non ci si aspetti certo raffinatezze troppo complesse o sbalzi dal copione così esagerati: questo è e rimane un prodotto da gettare in pasto sicuramente a tutti coloro assetati di musica sanguigna e con ‘i piedi per terra’, poco avvezza all’eleganza e concentrata sul suo fine ultimo, ovvero quello di colpire con violenza e lasciare i lividi per diverso tempo. Non saremo al cospetto di brani particolarmente memorabili forse, ma una volta entrati nella gabbia dei Zöldïer Noïz sarà difficile uscirne senza aver fatto i conti con la loro malsana esuberanza dall’indole sfrontata non disposta a fare prigionieri lungo il suo passaggio.