7.0
- Band: ZOMBI
- Durata: 00:29:30
- Disponibile dal: 14/05/2021
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
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Ancora in cerca di synthscape apocalittici, ma insieme elettronici? Basta chiedere di nuovo alla premiata ditta Steve Moore e Anthony Paterra che, a quanto pare, non sembra essersi fermata nemmeno per la pandemia. Reduci dal featuring con gli Uniform e dal precedente “2020”, il duo di Pittsbourgh torna con un nuovo EP-che-è-quasi-un-LP e probabilmente risuona ben più interessante del precedente.
Sia chiaro, anche qui non è che ci si trova davanti a chissà quale innovazione stilistica o sperimentale, ma è un piacere tornare a sapere che ‘Carpenter still lives’ in canzoni come “Black Forest”, forse uno dei pezzi migliori del duo degli ultimi anni, qui trasformatisi in una sorta di Daft Punk darkeggianti, con dalla loro sia la psichedelia che i Red Sparrowes, sostenuti da un groove di batteria da Nike bianche e film di inseguimenti negli anni Ottanta. “Mangler” riesce a incastonarsi in un build-up che non scoppia mai, in una bella tensione specifica che avrebbe fatto gola ad un film di Refn, e gli undici minuti di “Turning Point” pescano un po’ dagli ultimi Nine Inch Nails e dai Pink Floyd in un connubio che, detto così, potrebbe essere epocale; e invece resta solo un buon pezzo capace di far muovere la testa a tempo con questa sortita nella dark electro suonata e modernizzata. Accompagnamenti strumentali da film ce ne sono una miriade, forse gli Zombi lo sanno bene e, pur senza nessuno spicco, restano ancora tra i più emblematici rappresentanti del genere.
“Liquid Crystals” è una buona mezz’ora di synthwave per teste metallare figlie dei Goblin come ci si poteva aspettare, in una modalità piuttosto scontata ma di sicuro effetto.