7.0
- Band: ZORA
- Durata: 00:30:22
- Disponibile dal: //2007
Dopo vari demo ecco giungere al debutto discografico i calabresi Zora, band che affonda a piene mani le proprie influenze nel death metal più duro, brutale e sanguinante. Ascoltando "Gore" vengono in mente band come Blood Red Throne (di prima maniera), o altre realtà americane tipo Cannibal Corpse e simili. La voce di Peppe Pascale (attualmente sostituito da Flavio Tempesta) si dimostra all’altezza della situazione, sebbene a tratti sia un po’ monocorde, l’alternanza tra un growl molto gutturale e gli stacchi con urla modello "porco sgozzato" sembra già rodata e comunque vanta una certa fluidità. Promossa anche la fase ritmica, Alessandro Di Meco e Giuseppe "Tato" Tatangelo costruiscono solide architetture, semplici ma efficaci, senza perdersi troppo in orpelli e finezze che il più delle volte vanno a discapito della fluidità delle canzoni e servono solo a stupire chi nella musica sembra cercare soltanto lo sfoggio di tecnica sopraffina. A scanso di equivoci però va detto che negli Zora la tecnica non manca, però questa viene usata con giusta parsimonia con sicurezza e in maniera non fine a se stessa. La prima impressione quindi è molto buona, ciò che ancora non rende "Gore" un album superlativo è la mancanza di brani realmente vincenti fino in fondo. E’ apprezzabile il fatto che la durata media delle canzoni sia bassa, però episodi memorabili, dove far emergere un riconiscibile marchio di fabbrica oggi non ci sono. La partenza comunque è di quelle che lasciano ben sperare, attendiamo fiduciosi ulteriori risvolti da questi calabresi, che hanno tanta voglia di far parlare di sé e, onestamente, più di qualche ascolto se lo meritano.