6.0
- Band: ZORA
- Durata: 00:34:00
- Disponibile dal: 10/10/2016
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Da annoverare tra i cosiddetti ‘prime mover’ della scena estrema del Mezzogiorno, gli Zora si riaffacciano sul mercato con un disco che non sposta di una virgola il sound messo a punto dalle opere precedenti, giocando a fare il bello e il cattivo tempo tra diverse scuole di pensiero death metal (sempre e comunque riconducibili alla prima metà dei Nineties). Circa quaranta minuti di musica all’insegna di un’aggressione continua e priva di grosse variazioni a livello ritmico, durante i quali il terzetto di Vibo Valentia inghiotte, mastica e rigurgita la lezione di alcuni mostri sacri con il chiaro intento di divertirsi e soddisfare chi, come lui, vive per certe sonorità grondanti sangue. Racchiusi in una produzione secca e poco profonda che purtroppo ne limita la ferocia, i brani della tracklist sembrano il frutto di un incontro/scontro tra la brutalità di Cannibal Corpse e Suffocation e l’essenzialità, la voglia di andare al sodo, di gente come Benediction, Cancer e Gorefest, con un growling marcio e gorgogliante a stagliarsi su una base di riffoni e ritmiche ultra immediate, inesorabili nello schiacciare qualsiasi cosa li si ponga davanti. La personalità latita, gli spunti sopra la media anche, ma la passione e la competenza con cui i Nostri imbastiscono le loro carneficine (da segnalare i pattern incalzanti di “Trapped Mosquito” e i retaggi thrash di “Slave of Mind”) lasciano comunque un’impressione positiva, facendo di questo “Scream Your Hate” il più classico degli omaggi suonati da fan per altri fan. Derivativo sì, ma con il cuore.
N.B.: L’album, completamente autoprodotto, può essere ascoltato sui canali YouTube e Bandcamp del gruppo.