ZORA – Soul Raptor

Pubblicato il 05/09/2021 da
voto
7.5
  • Band: ZORA
  • Durata: 00:32:13
  • Disponibile dal: 15/07/2021
  • Etichetta:
  • Old Metal Rites

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Forza bruta al servizio dell’estremo underground italiano: è quella prestata dal calabresi Zora, che, con il qui presente “Soul Raptor”, arrivano all’album definitivo, il terzo, cesellando quanto di buono dimostrato sinora, dando un ulteriore accelerata alla propria devozione artistica nei confronti del genere proposto. Un death brutale di chiara matrice old-school dove tecnicismo e melodia (sì, avete letto bene, anche quella) trovano la giusta congiunzione astrale inanellando una mezz’ora soavemente distruttiva. Dai Suffocation, ai Cannibal Corpse, passando per i Deicide, il terzetto di Vibo Valentia, guidato dal prode Giuseppe ‘Tato’ Tatangelo, inserisce la quinta marcia, semplicemente travolgente, nella quale un vero e proprio pugno viene scagliato verso una società sempre più multimediale, sempre più social, con l’unico obiettivo di alienare il singolo individuo dalle proprie libertà di pensiero annientandolo definitivamente.
Una micidiale accusa di obbedienza, sottomissione e manipolazione che si apre con “Social Fakework”, perfetto manifesto delle qualità degli Zora: da una parte i repentini e i vorticosi cambi di ritmo, orchestrati dal basso di Tato e dalla batteria di Giampiero Serra, dall’altra i riff maligni di Gianluca ‘Gik’ Molè, agile nel destreggiarsi lungo il continuo sconquassamento ritmico. Un tribunale spietato a giudizio dell’informazione mediatica più becera, il cui giudice è lo stesso Tatangelo, sempre più a suo agio nell’impostazione growl/scream della propria ugola. Un terzetto-paura che, rifacendosi ai tratti distintivi del passato, è riuscito comunque (con la dovuta esperienza) a promulgare un death di indubbia freschezza e, come detto qualche riga fa, con alternative stilistiche davvero interessanti (“Induced Objectivity” e “Brainwashing” su tutte). Le derivazioni alla Cannibal Corpse sono sì evidenti (“Distorted Personality” e “I Can’t Breathe”) ma, sia la proposta strumentale che quella vocale riescono a ritagliarsi il proprio spazio. L’ennesima dimostrazione la troviamo nella stessa titletrack: lo sbalzo tra la furente prima parte e lo stacco più decadente nella sezione centrale del pezzo traccia la linea ideale ad anticipare lo sfociare stridulo e tecnico che chiude tre minuti essenzialmente letali. E’ invece la successiva “Hypnotic Obsession” a sottolineare nuovamente la varietà propositiva di cui sopra: l’incedere di riff monolitici s’intersecano alla perfezione con gli attacchi più dirompenti e decisi; uno degli episodi migliori dell’intero full-length. “Soul Raptor”, che incenerisce l’ascoltatore lasciandolo in balia dell'”Outro-The Grand Act”, sostanziale definizione totale del lavoro di ‘rimbecillimento’ umano compiuto dai social network. Ottimo lavoro quello compiuto dagli Zora, autorevolmente estremi nel panorama underground italiano.

TRACKLIST

  1. Social Fakework
  2. Induced Objectivity
  3. Lobotomy
  4. Brainwashing
  5. Distorted Personality
  6. I Can't Breathe
  7. Soul Raptor
  8. Hypnotic Obsession
  9. Ego Psychotic
  10. Outro - The Grand Act
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