A cura di Roberto Guerra
In questo maledetto periodo storico, in cui la musica live risulta essere quasi assente per cause di forza maggiore che tutti ben conosciamo, i concerti trasmessi in diretta streaming rappresentano un piacevole sostituto, nell’attesa che questo nemico invisibile venga finalmente debellato, in modo da permettere a tutti gli appassionati di tornare ad occupare i parterre dei locali che hanno tenuto più duro, mentre on stage ruggiscono fieri i chitarroni metallici che ci mancano tanto. Il release party dell’ottavo album in studio dei leggendari Armored Saint, in quel di Los Angeles, incarna alla perfezione il concetto di esibizione che, ora come ora, può letteralmente scaldarci il cuore: ammirare il vulcanico frontman John Bush fare del proprio meglio nel tentativo di intrattenere gli spettatori ci rammenta perché vale la pena continuare a pazientare, possibilmente senza rinunciare a una dose di metallo fuso direttamente dal divano di casa nostra. Chiaramente non è la stessa cosa, ma considerando la resa generale il gioco vale la candela.
Il Whiskey A Go Go è chiaramente vuoto, ma è ciò che si erge sul palco di fronte alle telecamere ad interessarci maggiormente, e, se il nuovissimo album “Punching The Sky” ha già confermato la capacità che hanno ancora oggi John e soci di comporre grande heavy metal, lo spettacolo messo in piedi per questa occasione non fa che ribadirci che se ci sono di mezzo gli Armored Saint non ce n’è proprio per nessuno. Malgrado qualche lieve problema iniziale di equalizzazione dei volumi delle chitarre, è una setlist giustamente focalizzata sulla sopracitata nuova uscita discografica – con una sana aggiunta di classici immancabili – a colpirci in pieno volto facendo tremare schermo e pareti; e facciamo volentieri a meno di descrivervi la voglia irrefrenabile di scapocciare e lanciarci nella mischia, come se ci trovassimo là sul posto a gioire in compagnia di altri defender inossidabili. Va da sé che la band stessa manifesti un’aria spaesata almeno quanto la nostra, ma era difficile chiedere diversamente: fortunatamente non abbiamo davanti dei manichini imbambolati, ma bensì gli Armored Saint, la cui capacità di intrattenimento è ormai incisa nella storia dell’heavy metal, con o senza una folla urlante ai loro piedi.
La presenza di una chat al lato del video ci permette di farci un’idea delle sensazioni di svariati ascoltatori sparsi per il globo, e come prevedibile sono in parecchi a chiamare in caps lock i titoli di inni immortali come “Isolation” e “Reign Of Fire”; desideri che vengono esauditi col proseguire dello show, anche se ci duole ammettere che il finale con “Can U Deliver” sembri giungere decisamente troppo in fretta: ci saremmo aspettati magari una “March Of The Saints” e una “Spineless” in più, ma tutto sommato le sole dodici tracce bastano per lasciarci con un grande sorriso stampato in viso.
Credeteci, recensire un concerto cui non abbiamo potuto assistere di persona è piuttosto strano, e non ci è dato sapere quanto tempo ci vorrà per poter nuovamente usufruire della nostra musica preferita in sede live; però è anche vero che si tratta di una situazione anomala e che ci accomuna tutti, essendo presente pressoché ovunque; e per questo tanto vale rimanere comunque uniti, continuando a supportare al meglio la scena musicale, anche investendo modeste cifre per assistere tramite uno schermo ad eventi come quello di cui vi abbiamo appena scritto.
Setlist:
Never You Fret
Pay Dirt
Mess
For The Sake Of Heaviness
End Of The Attention Span
On The Way
Isolation
Standing On The Shoulders Of Giants
Missile To Gun
Left Hook From Right Field
Reign Of Fire
Can U Deliver