Artista: Behemoth | Fotografo: Filippo De Dionigi | Data: 16 gennaio 2019 | Venue: Alcatraz | Città: Milano
In una nuova intervista rilasciata a The Irish Times il leader dei BEHEMOTH, Adam “Nergal” Darski, ha parlato delle accuse di blasfemia di cui deve rispondere di fronte alla giustizia polacca.
Ricordiamo che Nergal non solo andò a processo e venne assolto nel 2010 dalle accuse di blasfemia per aver strappato una Bibbia sul palco, ma è tuttora in causa per accuse di vilipendio di uno stemma nazionale, per un altra accusa di blasfemia legata ad una sua foto con un crocifisso ricavato da un dildo. E’ stato infine recentemente condannato da un tribunale di Varsavia per offese a una confessione religiosa a causa di una immagine condivisa via Facebook nel 2019 e raffigurante un suo piede su un quadro rotto con un’immagine della Madonna. Per questa condanna ha fatto appello ma rischia fino a due anni di reclusione.
L’artista dichiara a The Irish Times:
“Non credo che il pubblico conosca i dettagli del livello di tormento a cui sono sottoposto. Sta diventando una cosa mostruosa ed è una marea crescente di censura. Ogni poche settimane devo presentarmi alla polizia e tenere diverse udienze, spendendo una fortuna in avvocati e nelle spese relative ai casi giudiziari.
Sono il bersaglio perfetto. Le autorità polacche mi hanno preso di mira. Non è un segreto che il procuratore mi abbia preso come il suo capro espiatorio preferito. Segue il mio account Instagram. Ve lo immaginate? È folle come cosa e assolutamente senza precedenti.
Stiamo regredendo come mentalità. La Polonia non è uno stato cattolico o totalitario, siamo una democrazia pluralista, il che significa che possiamo dire quel che vogliamo circa le altre religioni. Le autorità stanno cercando di censurarci e metterci a tacere.
Non possiamo far parte dell’Europa se abbiamo standard diversi. Abbiamo una legge sulla blasfemia e siamo l’unico paese in Europa che si attiene ancora a quella legge, e questo è folle. Devo vincere, perché il mio caso non può diventare un precedente. Le persone come me hanno bisogno di essere protette per esprimersi liberamente”.
Secondo l’articolo 196 del codice penale polacco “chiunque offenda i sentimenti religiosi di altre persone insultando pubblicamente un oggetto di culto religioso, o un luogo designato per cerimonie religiose pubbliche, è passibile del pagamento di una multa, libertà limitata o essere privato della sua libertà per un periodo massimo di due anni”.
Nergal pochi giorni fa ha lanciato una campagna di raccolta fondi su GoFundMe denominata “Ordo Blasfemia“ per sostenere le spese legali degli artisti polacchi accusati di blasfemia.
Artista: Behemoth | Fotografo: Filippo De Dionigi | Data: 16 gennaio 2019 | Venue: Alcatraz | Città: Milano