BIOHAZARD: 20 anni di violenza urbana

Pubblicato il 10/11/2008

INTRODUZIONE

A cura di Maurizio “MorrizZ” Borghi
 
 
 
La lineup originale dei newyorkesi Biohazard è tornata insieme, ed è intenzionata a tornare alle vecchie abitudini, per riavvampare il fuoco dei loro classici in un tour da non perdere. L’intensa fusione di hardcore, punk e thrash metal, raccontata con attitudine critica sul sociale e una credibilità nelle strade da far invidia a qualsiasi crew hip-hop, è tremendamente attuale nella sua immediata crudezza, anche in questo 2008 dominato da una scena che sembra aver perso la sua identità a favore delle volontà del mercato. Per festeggiare il ventennale di attività, Evan Seinfeld (basso/voce), Billy Graziadei (chitarra/voce), Danny Schuler (batteria) e l’unico vero chitarrista storico della formazione, Bobby Hambel, si sono riabbracciati e sono pronti a dare a molti la rara opportunità di vedere la band dal vivo, privilegio che verrà concesso anche al pubblico italiano in una data unica al Rolling Stone di Milano, il 17 novembre 2008. Allacciate gli anfibi.

IDENTIKIT

BILLY GRAZIADEI: chitarra e voce nei Biohazard, l’italo-americano si è dedicato con successo ai Suicide City, band formata con componenti di Kittie e The Groovenics. Si è inoltre impegnato nella registrazione e nella produzione di svariate band negli studi di sua proprietà, gli Underground Sound Studios.

EVAN SEINFIELD: basso e chitarra nei Biohazard, è l’unico elemento ad essere sempre rimasto sotto gli occhi del pubblico come attore (nel serial “Oz”) e come partecipante a reality show (“Supergroup”, dell’emittente VH1). Ha fatto il fotografo per riviste come Playboy, Penthouse e FHM. Ha doppiato personaggi di videogame come “Manhunt”, “The Warriors” e il fortunato “Grand Theft Auto IV”. Inoltre ha fatto da manager alla moglie (la pornostar Tera Patrick) come CEO della Teravision, e si è dato al porno come regista e attore sotto il nome di Spyder Jonez. Per quanto riguarda la musica, Evan ha continuato con il progetto The Spyderz.

DANNY SCHULER: batteria nei Biohazard, ha continuato a suonare il suo strumento nei Bloodclot, senza mai raggiungere grandi livelli di fama. Ha lavorato anche come mixerista, spesso in collaborazione con Graziadei.

BOBBY HAMBEL: chitarra nei Biohazard. Dopo aver collaborato con amici nel mondo dell’hardcore (Cro Mags) in un progetto chiamato The White Devil, ed essere riuscito a suonare al famoso festival Dynamo con solo una demo alle spalle, Hambel è sparito per anni dalla scena, per tornare oggi per questa reunion attesissima.

LA DISCOGRAFIA

BIOHAZARD (1990)
 
Track listing
1.    “Retribution” – 4:26
2.    “Victory” – 2:29
3.    “Blue Blood” – 2:29
4.    “Howard Beach” – 2:09
5.    “Wrong Side Of The Tracks” – 3:54
6.    “Justified Violence” – 4:09
7.    “Skinny Song” – 2:27
8.    “Hold My Own” – 2:38
9.    “Panic Attack” – 2:35
10.    “Pain” – 3:30
11.    “Survival Of The Fittest” – 2:16
12.    “There And Back” – 4:02
13.    “Scarred For Life” – 4:15

Il debutto discografico, dopo due demo nel 1998 e ’99, avviene su Maze Records, e seppure promosso in maniera estremamente ridotta, riesce a vendere più di 40000 copie. I temi? La città natale Brooklyn, la lotta tra gang, droga e violenza. La band andò in tour in Europa e scoprì che tematiche simili non affliggevano solo la loro realtà.

 
 
 
 
URBAN DISCIPLINE (1992)

Track listing
1.    “Chamber Spins Three” – 3:41
2.    “Punishment” – 4:44
3.    “Shades Of Grey” – 3:27
4.    “Business” – 4:04
5.    “Black And White And Red All Over” – 4:04
6.    “Man With A Promise” – 3:20
7.    “Disease” – 4:01
8.    “Urban Discipline” – 5:34
9.    “Loss” – 5:20
10.    “Wrong Side Of The Tracks” – 3:37
11.    “Mistaken Identity” – 4:32
12.    “We’re Only Gonna Die(From Our Own Arrogance)” – 2:19
13.    “Tears Of Blood” – 4:52
14.    “Hold My Own” – 2:51

Pubblicato sotto Roadrunner, Urban Discipline dà alla band risalto internazionale sia nella comunità heavy metal che in quella hardcore. Il video di “Punishment” diviene il video più trasmesso della storia di “Headbangers Ball”. L’album vende più di un milione di copie.

STATE OF THE WORLD ADDRESS (1994)

Track listing
1.    “State of the World Address” – 3:18
2.    “Down for Life” – 3:46
3.    “What Makes Us Tick” – 2:23
4.    “Tales from the Hard Side” – 5:40
5.    “How It Is” – 4:02
6.    “Remember” – 3:40
7.    “Five Blocks to the Subway” – 3:13
8.    “Each Day” – 3:52
9.    “Failed Territory” – 5:40
10.    “Lack There of” – 4:47
11.    “Pride” – 3:16
12.    “Human Animal” – 4:53
13.    “Cornered” – 3:11
14.    “Love Denied” – 5:55

Pubblicato sotto Warner Bros, l’album conferma i Biohazard come gruppo di caratura internazionale, raggiungendo anch’esso il milione di copie vendute. “How It Is” vede la partecipazione del rapper Sen Dog dei Cypress Hill. E’ l’ultimo album con Bobby Hambel alla chitarra.

MATA LEAO (1996)

Track listing
1.    “Authority” – 2:14
2.    “These Eyes (Have Seen)” – 2:39
3.    “Stigmatized” – 1:51
4.    “Control” – 2:50
5.    “Cleansing” – 3:25
6.    “Competition” – 1:49
7.    “Modern Democracy” – 2:26
8.    “Better Days” – 1:49
9.    “Gravity” – 2:39
10.    “A Lot to Learn” – 1:29
11.    “Waiting to Die” – 3:06
12.    “A Way” – 2:05
13.    “True Strengths” – 2:34
14.    “Thorn” – 3:20
15.    “In Vain” – 4:04

Registrato come trio dalla formazione, il quarto album in studio esce nel 1996. Per il tour a supporto viene scelto il chitarrista degli Helmet Rob Echeverria. La band suona sul main stage dell’Ozzfest con Ozzy, Slayer, Danzig, Fear Factory e Sepultura.


NO HOLDS BARRED (1997)


Track listing
1.    “Shades of Grey” – 3:54
2.    “What Makes Us Tick” – 2:00
3.    “Authority” – 2:16
4.    “Urban Discipline” – 5:03
5.    “Modern Democracy” – 2:35
6.    “Love Denied” – 1:52
7.    “Business” – 2:34
8.    “Tales from the Hardside” – 3:58
9.    “Better Days” – 2:17
10.    “Victory”– 2:18
11.    “Survival of the Fittest” – 0:47
12.    “Blue Blood” – 0:29
13.    “Black and White and Red All Over” – 0:42
14.    “Victory (Reprise)” – 0:29
15.    “How It Is” – 3:26
16.    “After Forever” – 1:53 (Black Sabbath cover)
17.    “Tears of Blood” – 4:41
18.    “German Lesson #7” – 0:41
19.    “Chamber Spins Three” – 3:41
20.    “Wrong Side of the Tracks” – 3:35
21.    “Waiting to Die” – 3:14
22.    “These Eyes” – 2:45
23.    “Punishment” – 4:57
24.    “Hold My Own” – 3:19

Registrato durante il tour europeo a supporto di Mata Leao, il primo live della band viene pubblicato su Roadrunner Records.

NEW WORLD DISORDER (1999)

Track listing

1.    “Resist”
2.    “Switchback”
3.    “Salvation”
4.    “End of My Rope”
5.    “All for None”
6.    “Breakdown”
7.    “Inner Fear On”
8.    “Abandon in Place”
9.    “Skin”
10.    “Camouflage”
11.    “Decline”
12.    “Cycle of Abuse”
13.    “Dogs of War”
14.    “New World Disorder” (feat. Sticky Fingaz, Christian Olde Wolbers & Igor Cavalera)

In piena crisi e forse nel periodo più buio dell’esistenza, la band riesce comunque a sfoderare un disco più che sufficiente, nonostante le incomprensioni con le etichette, dalle quali i Biohazard si sentono maltrattati e incompresi.


UNCIVILIZATION (2001)

 
Track listing

1.    “Sellout” – 3:31
2.    “Uncivilization” – 4:08
3.    “Wide Awake” – 3:46
4.    “Get Away” – 3:47
5.    “Unified” (Featuring Roger Miret, Danny Diablo and Puerto Rican Mike) – 2:55
6.    “Gone” (Featuring Igor Cavalera) – 4:16
7.    “Letter Go” – 1:22
8.    “Last Man Standing” (Featuring Sen Dog of Cypress Hill) – 3:17
9.    “HFFK” (Featuring Phil Anselmo of Pantera) – 2:46
10.    “Domination” (Featuring Slipknot & Jamey Jasta of Hatebreed) – 4:24
11.    “Trap” (Featuring Andreas Kisser and Derrick Green of Sepultura) – 3:56
12.    “Plastic” – 5:29
13.    “Cross the Line” (Featuring Peter Steele of Type O Negative) – 4:11
14.    “A.T.F.” (Bonus track)
15.    “Life Of My Own” cover originally by Cro Mags (Bonus track)
16.    “Sex And Violence” cover originally by Carnivore (Bonus track)
 
Zeppo di featuring, l’album segna un altro passaggio di etichetta (SPV in Europa e Sanctuary nel resto del mondo), il disco viene accolto in maniera abbastanza tiepida da pubblico e critica. La band comincia a dedicarsi a progetti paralleli, in un processo che porterà inesorabilmente allo sciogliersi della formazione.
 
 
 
 
 
KILL OR BE KILLED (2003)

Track listing

   1. “Untitled Track” – 0:27
   2. “Never Forgive Never Forget” – 2:34
   3. “Kill or Be Killed” – 4:13
   4. “Heads Kicked In” – 2:39
   5. “Beaten Senseless” – 4:38
   6. “Make My Stand” – 2:08
   7. “Open Your Eyes” – 2:37
   8. “Penalty” – 3:15
   9. “World on Fire” – 3:01
  10. “Dead to Me” – 4:04
  11. “Hallowed Ground” – 6:55

 
Intitolato originariamente “Never Forget, Never Forgive”, la band decide di cambiare all’ultimo momento sia nome che copertina dell’album. Durante il tour in Nord America con Kittie, Brand New Sin ed Eighteen Visions, i Biohazard annunciano che Scott Roberts dei Cro-Mags sarà il prossimo chitarrista della band.
 
 
 
 
 
MEANS TO AN END (2005)

Track listing

1.    “My Life, My Way” 3:33
2.    “The Fire Burns Inside”
3.    “Killing to Be Free”
4.    “Filled with Hate”
5.    “Devotion”
6.    “Break It Away from Me”
7.    “Kings Never Die”
8.    “Don’t Stand Alone”
9.    “To the Grave”
10.    “Set Me Free”


Registrato inizialmente nel 2004, “Means To An End” va completamente perso a causa di un incendio che colpisce gli studi di registrazione. La band lo deve registrare nuovamente ed esce così nel 2005. E’ l’ultimo album in studio della band.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA: TALES FROM THE HARD SIDE!

Qualche tempo prima di partire per l’atteso tour europeo, Metalitalia.com ha raggiunto telefonicamente Billy Graziadei per un’esclusiva chiacchierata a riguardo della imminente reunion dei Biohazard, la leggendaria band Newyorkese che ha superato i limiti di hardcore, metal e hiphop per raggiungere, con l’attitudine della strada, vette impensabili. L’artista, che da sempre condivide il ruolo di frontman con Evan Seinfeld, trasuda nelle sue parole dirette tutto quello che possiamo immaginarci da un italoamericano cresciuto sul marciapiede. Camminando in un vicolo della grande mela (con conseguenti rumori poco simpatici e qualche interruzione della telefonata, ndR) pare quasi di vederlo gesticolare muovendo la sua testa bionda, mentre racconta con carica e trasporto tutto l’amore per i Biohazard, assieme all’immensa voglia di far rivivere quel mostro assieme ai suoi migliori compagni di ventura. Ecco quanto è rimasto sul nastro…

 

COME SI E’ CONCRETIZZATA LA REUNION DEI BIOHAZARD NELLA FORMAZIONE ORIGINALE?
“Tornare insieme nella formazione originale è stato il sogno di tutti noi per molto tempo. Non è stata più la stessa cosa da quando ci separammo, con i Biohazard abbiamo avuto grandi momenti ma la formazione con Bobby è sempre stata di un’altra caratura. Oggi, anche se ognuno ha i suoi progetti – i Suicide City nel mio caso – ci è stata data l’opportunità di tornare assieme, e l’abbiamo presa al volo, senza farcelo ripetere. Certe occasioni di solito capitano una volta nella vita, ma noi abbiamo avuto una seconda opportunità, un secondo colpo in canna”.

E’ STATO DIFFICILE SCROSTARE LA RUGGINE, UNA VOLTA TUTTI NELLA STESSA STANZA CON LO STRUMENTO IN MANO?
“No, è stato molto facile in realtà. Una volta lasciati da parte i nostri diversi impegni, musicali e non, e ritrovati nella stessa stanza, è stato importante innanzitutto tornare amici come ai vecchi tempi. Ritrovare il feeling come musicisti è stata una passeggiata, siamo regrediti in un attimo ai tempi migliori”.

E RIGUARDO AL COINVOLGIMENTO DI BOBBY? CI SONO STATE DIFFICOLTA’?
“Coinvolgere Bobby è stato normale, è come se non avesse mai smesso di essere uno di noi. E’ strano, non lo metto in dubbio, e ancora stento a crederci, è come se tutti questi anni non siano mai passati ora che siamo insieme a suonare… e di anni ne sono passati parecchi”.

CHI HA ROTTO IL GHIACCIO E HA PROPOSTO CONCRETAMENTE L’IDEA DI UNA REUNION?
“Il primo a pensarci è stato il nostro vecchio manager, di cui abbiamo ancora un enorme rispetto, l’unica persona che ha il potere reale di farci una proposta per il ventennale della band. Il resto è avvenuto in un baleno”.

COSA DIRESTI ALLA GENTE CHE SI DIMOSTRA CINICA VERSO OGNI TIPO DI REUNION?
“Cosa gli direi? Facile. ANDATE AFFANCULO! Non c’è un album da quattro soldi da promuovere, non ci sono secondi fini, se lo facessimo per i soldi ci sarebbe qualcosa che la gente può comprare – un live, una raccolta, un DVD – per lucrarci sopra. Non c’è nulla di tutto questo, abbiamo avuto l’opportunità ed eccoci di nuovo, per continuare la storia. Per tutti coloro che non ci hanno mai visto dal vivo, per tutti coloro che ci hanno visto senza Bobby, ecco i fottuti Biohazard!”.

20 ANNI SONO UN TRAGUARDO CHE POCHI RIESCONO A VARCARE, E PASSARLI SEMPRE IN VETTA FA DEI BIOHAZARD UNA LEGGENDA. AMBIVATE A QUESTO NEL FONDARE LA BAND?
“No, non l’avremmo mai pensato. Ma ti dico una cosa: sono una persona che quando si mette in testa una cosa la fa, e riesce sempre ad ottenere quello che vuole, qualsiasi cosa sia. E’ quello che è successo coi Biohazard: non lo ritengo solo un gruppo, ci ho messo tutto me stesso. Andare al tappeto è una esperienza più importante che dover indietreggiare. Sono stato messo KO molte volte nella mia vita, ma quando ho iniziato il mio traguardo era ragionevole, non era certo vendere milioni di copie e giungere al livello a cui siamo arrivati, il mio obiettivo era suonare in Italia, raggiungere più gente possibile, e quell’obiettivo l’ho raggiunto. Tutto quello che abbiamo ottenuto è stato realizzato con un sacco di duro lavoro, tempo speso, energia. E’ stato tutto ricambiato con momenti memorabili, vendite impensabili, belle storie ed esperienze indelebili. I Biohazard non finiscono al tappeto”.

QUAL E’ LA COSA CHE TI MANCAVA MAGGIORMENTE DEL GRUPPO?
“Non importa ciò che mi manca, la cosa importante è che ora ce l’ho ancora. Come ho detto prima spesso si ha una sola chance nella vita, noi ne abbiamo avute due”.

CON COLLABORAZIONI CON CYPRESS HILL E ONYX SIETE STATI PIONIERI DEL CROSSOVER TRA DIVERSI STILI MUSICALI: VORRESTI RIPETERE L’ESPERIENZA CON QUALCHE ARTISTA SIGNIFICATIVO OGGI?
“Non con i Biohazard. Ora voglio solo godermi il suonare musica con i ragazzi, la musica che abbiamo creato e che col tempo è diventata un classico del genere”.

COSA CONSIDERI SIA IL PUNTO PIU’ ALTO NELLA TUA CARRIERA ARTISTICA?
“Ogni album che abbiamo creato, ogni volta che ci siamo trovati in studio e abbiamo dato il massimo, ogni volta che abbiamo sputato sangue in musica: questi sono i momenti migliori. Non considero vette artistiche le copertine delle riviste, un servizio su MTV o altro”.

COSA CI DICI INVECE DEI MOMENTI PEGGIORI?
“La nostra separazione con Bobby è stata molto traumatica… non ci siamo mai ripresi completamente a mio parere, o almeno non siamo riusciti ad arrivare agli stessi livelli”.

IN TUTTA ONESTA’: COME CONSIDERI LA CARRIERA DI ATTORE DEL TUO COLLEGA EVAN? PRENDERESTI MAI IN CONSIDERAZIONE IL PORNO COME LAVORO?
“Evan ha dimostrato di essere un buon attore con la sua partecipazione alla serie Oz, ma non mi sarei mai aspettato un exploit del genere nei film per adulti! In ogni caso la vita è troppo breve, visto che ha i numeri per farlo e che si diverte con successo… lo supporto appieno! Per quanto riguarda la mia persona… non farei mai un film porno. Ho una figlia capisci? Mi piace scopare, per carità, ma preferisco tenere privato questo lato della mia vita”.

COME VANNO LE COSE COI SUICIDE CITY E CON LA TUA CARRIERA DA PRODUTTORE?
“Ho prodotto molte band oramai e mi sono tolto parecchie soddisfazioni anche dall’altra parte della consolle. Per quanto riguarda i Suicide City abbiamo in arrivo in DVD e il secondo album. Ora sono tornato a prendermi cura dei Biohazard, ma appena ci sarà tempo tornerò ad occuparmi dei Suicide City”.

COSA TI ASPETTI DALLO SHOW CHE TERRETE IL 17 NOVEMBRE IN ITALIA?
“Suonare in Italia è sempre il momento migliore di ogni tour. Come dice il mio cognome io ho chiare origini italiane, ma anche gli altri ragazzi del gruppo hanno del sangue italiano nella vene, così sentiamo un coinvolgimento maggiore, quasi inspiegabile, che viene corrisposto in maniera incredibile! So che sembro un paraculo a dire queste cose, ma vi assicuro che non le leggerete altrove a riguardo di altri paesi. Mi aspetto di rivivere bei momenti a Milano, e aggiungerli a quelli che già conservo”.

COSA CONOSCI DELLE TUE ORIGINI ITALIANE?
“I miei antenati abitavano nei dintorni di Napoli. Mio nonno era Graziadei ovviamente, ed era sposato con una Viggiano. Emigrarono a New York per avere migliori opportunità e migliori condizioni di vita, e trovarono fortuna. Non ho fatto in tempo a conoscere i miei bisnonni, né ho mai conosciuto la parentela che è rimasta in Italia. Rimane in ogni caso un forte senso di appartenenza alle origini in tutta la mia famiglia, tipico degli italoamericani!”.

1 commento
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