Articolo di Maurizio “morrizz” Borghi
Anno nuovo, nuovo Dissonance. Il festival creato nel 2014 dall’ agenzia di booking Versus Music Agency e improntato su sonorità moderne metalcore/deathcore ha avuto diverse incarnazioni e diverse location, sbarcando nel 2022 nella prima configurazione open air nell’edizione più grande di sempre presso il Parco della Musica di Padova, con protagoniste le leggende del metalcore AS I LAY DYING e gli astri nascenti LORNA SHORE.
L’ambizione non manca, quindi nel 2023 si espandono nuovamente gli orizzonti con ben due palchi per l’edizione più strettamente ‘metal’ di sempre, che si terrà Sabato 3 Giugno al Circolo Magnolia di Milano con headliner i seminali MESHUGGAH con il loro intricato mix di death metal e djent, accompagnati dai progressive metaller svedesi SOEN e dai francesi dediti al nu-deathcore TEN56. In cartellone anche i ‘nostri’ pesi massimi: parliamo dei DESTRAGE e della loro folle proposta, di uno dei nomi più chiacchierati del death metal di stampo californiano, ovvero i FULCI, di DAMNED SPRING FRAGRANTIA con uno show speciale per il decennale di “Divergences” e di nomi più freschi come SLUG GORE.
Gli orari della giornata:
15:30 Apertura porte
Second Stage
15:45 SHADING
16:45 SLUG GORE
17:55 DAMNED SPRING FRAGRANTIA (set speciale per i 10 anni di “Divergences”)
19:15 FULCI
Main Stage
16.15 PROSPECTIVE
17.15 BENTHOS
18.35 TEN56
19.55 DESTRAGE
20.45 SOEN
22.00 MESHUGGAH
A seguito dei concerti la festa continua al Magnolia con il party di Pezzi da 90, in alternativa vi suggeriamo l’afterparty all’Headbangers Pub di Milano con il dj set di TV Crimes.
Tutte le altre informazioni necessarie qui.
Intervista agli organizzatori di DISSONANCE FESTIVAL 2023
Abbiamo raggiunto gli organizzatori per qualche domanda sull’edizione di quest’anno del festival. Risponde Mattia Brembati, production manager, fondatore e promoter di Versus Music Project.
PARTIAMO DAL DISSONANCE PARK 2022: CI FATE UN BILANCIO? COME AVETE AFFRONTATO IL MALEDETTO ACQUAZZONE?
– Il maledetto acquazzone ha fatto parlare molto di noi ed è stato un momento tanto drammatico e concitato quanto a modo suo iconico e memorabile. Tirando un bilancio generale dell’evento, il Dissonance Park 2022 è nato come side-project per colmare il fatto che non era stato possibile, a causa della lunga coda del covid, organizzare un Dissonance Festival vero e proprio nella sua tradizionale sede geografica e calendariale, quindi il mese di Giugno a Milano.
E’ finito invece per essere il Dissonance più grande di sempre e molto hanno contribuito i nomi prestigiosi di As I Lay Dying e Lorna Shore che, seppur quasi last-minute, eravamo riusciti a coinvolgere. Ha sbloccato un sacco di possibilità per noi e ci ha insegnato molto sulla gestione di questo tipo di eventi ed è stato un gradino importantissimo per il nostro percorso, ne andiamo indubbiamente molto fieri. Il maledetto acquazzone come dicevo è stato un momento drammatico ed imprevedibile, nella sventura siamo stati anche molto fortunati però, dato che il temporale è durato solo un’oretta consentendoci di stringere i denti e riprendere poco dopo con l’evento senza cancellare il concerto e mandare tutti a casa. L’attrezzatura non ha subìto alcun danno grazie anche al lavoro formidabile dei tecnici del Parco Della Musica e di tutto il nostro team a cui siamo molto grati e di cui andiamo, di nuovo, molto fieri.
In compenso ci ha regalato un set breve ma sicuramente iconico ed indimenticabile dei Despite Exile, che eroici hanno proseguito con il loro show sotto il diluvio ed il fatto che il pubblico non mollasse per nulla (e anzi, continuava ad arrivare gente anche durante il temporale) ci ha di sicuro motivati a dare tutto per salvare la situazione e possiamo dire di aver in buona parte trionfato contro questa avversità. Purtroppo l’anno scorso abbiamo dovuto sacrificare i Ten56 ma abbiamo trovato spazio per riportarli al festival quest’anno e prendersi il grande palco che il meteo gli aveva negato l’anno scorso, quindi non vediamo l’ora di ospitarli di nuovo.
DISSONANCE FESTIVAL 2023: NUOVO ANNO, NUOVA LOCATION. COME SIETE ARRIVATI AL CIRCOLO MAGNOLIA? COSA OFFRE DI PIU’? CI SARA’ UN’EVENTUALE SCAPPATOIA AL BRUTTO TEMPO?
– Il Circolo Magnolia è indubbiamente una location ambita e di alto profilo, a cui abbiamo puntato da sempre ma che forse non speravamo avremmo mai raggiunto, soprattutto nell’imponenza del suo main stage estivo. Personalmente parlando poi ci sono molto affezionato dato che, abitandoci vicino, ho fatto tutti i miei primi passi da adolescente nel mondo dei concerti proprio qui ed ho imparato come si sta ad un live proprio a furia di show dei Linea 77 al Magnolia.
La location, oltre ad essere meravigliosa, immersa nel verde e semplice da raggiungere alle porte di Milano, offre finalmente un contributo logistico a cui puntavamo da anni, ossia la possibilità di avere due palchi che si alterneranno durante la giornata, senza mai sovrapporsi. Questo ci consente di avere più band ad esibirsi nell’arco della giornata e dare a ciascuna di esse il tempo per preparare il proprio set in maniera ottimale e portare sul palco la propria versione migliore.
Avremo inoltre ampi spazi verdi per tutti, cibo dalle prime ore del pomeriggio, acqua gratis, un ambiente palstic-free ed in generale un team di professionisti di altissimo livello ed estremamente accoglienti ed entusiasti nei confronti del nostro progetto, che hanno subito accolto l’idea di ospitare questa nostra iniziativa con grande interesse e contribuendo da subito alla miglior riuscita possibile dell’evento con la loro competenza. Per quanto riguarda il brutto tempo, ormai sia noi che i ragazzi del Circolo Magnolia siamo noti anche oltre i confini nazionali per la nostra determinazione nel portare a casa tutte le situazioni anche contro le condizioni avverse, i concerti potranno proseguire anche in caso di pioggia fino a che le ovvie condizioni di sicurezza lo consentiranno, ma come si è ampiamente dimostrato l’anno scorso, faremo di tutto per non arrenderci in caso di situazioni avverse.
IL FESTIVAL CRESCE SU DUE PALCHI, UNA NUOVA SFIDA A LIVELLO LOGISTICO.
– In realtà paradossalmente noi avremmo sempre voluto avere il festival su due palchi perché logisticamente questo ci semplifica la vita in un certo senso. Certo, è necessaria una pianificazione più attenta in fase di pre-produzione e dobbiamo affidarci ad un numero maggiore di tecnici e stage manager, aumentando i costi e il livello della sfida, ma al tempo stesso i due palchi si alterneranno tra di loro e quindi ciascuna band avrà tempo di preparare il proprio set-up sul palco durante tutto lo show della band immediatamente precedente avendo quindi il tempo di preparare il proprio live nel migliore dei modi.
Negli anni passati ci siamo ritrovati ad avere sullo stesso palco anche undici band in una sola giornata e questo purtroppo rendeva impossibile dare a tutte le band la possibilità di fare un soundcheck completo prima dell’apertura dei cancelli, costringendo tutti a delle grandi corse per preparare tutta la strumentazione di ciascun gruppo in brevi cambi palco da venti minuti e questo purtroppo comporta talvolta una resa sonora non ottimale, oltre al rischio di accumulare ritardi nell’arco della giornata. Potremmo dire che ogni anno ci siamo messi alla prova in qualche senso nuovo con il festival e quest’anno finalmente affrontiamo anche questa sfida, ma come detto non potremmo esserne più contenti, fiduciosi dei nostri mezzi logistici oltre che del validissimo contributo tecnico del personale del Magnolia, siamo sicuri che potremo finalmente dare a ciascuna band la possibilità di esprimersi al 100% sul nostro palco.
POSSIAMO DEFINIRE IL BILL DELL’EDIZIONE 2023 COME QUELLO PIU’ STRETTAMENTE ‘METAL’ RISPETTO AL PASSATO, SEI D’ACCORDO? E’ STATO COSTRUITO INTORNO AGLI HEADLINER?
– In un certo senso è vero quello che dici, ma magari direi che piuttosto che l’edizione più ‘metal’ si tratta di quella meno ‘-core’ rispetto al passato. Lo abbiamo sempre definito un festival ‘modern metal’ e il nostro obiettivo è quello di presentare un evento che sia sempre al passo coi tempi e che cerchi di portare in Italia quelle band fresche che stanno facendo fare dei passi in avanti al genere in senso ampio. Siamo sulla mappa ormai da quasi dieci anni e portare su un palco il metal moderno per molto tempo è significato avere soprattutto metalcore, deathcore e djent.
Magari non è più detto che in questo momento valga lo stesso ragionamento, in termini di genere e il focus si sposterà lentamente sui nuovi sottogeneri che stanno emergendo. Al tempo stesso le ambizioni del festival sono anche cresciute molto e quindi cerchiamo di coniugare questa esigenza di innovazione con il portare al nostro evento nomi importanti, storici e di altro profilo. In questo senso i Meshuggah per più di venticinque anni sono stati l’essenza dell’innovazione nel metal ed il Dissonance nella sua selezione artistica ha sempre guardato con grande interesse a tutto l’universo del metal tecnico, del progressive moderno e del djent, panorami in cui i Meshuggah sono delle vere e proprie divinità.
Come dici giustamente tu, partiamo sempre dagli headliner per costruire la line-up e cerchiamo di costruire qualcosa di variegato ma anche coerente. Abbiamo quindi dato spazio alla sfumatura più prog con i Soen e i Benthos, coinvolto i Destrage che sono l’orgoglio nazionale per quanto riguarda il metal moderno e tecnico, portato qualcosa per gli amanti dei sound più estremi con due band come Fulci e Slug Gore che si stanno prendendo tutto in Italia per quei generi, ma lasciato qualcosa anche per gli affezionati storici del Dissonance e di Versus Music Project, più vicini magari al mondo del djent, del metalcore e delle nuove tendenze nu-core portando i Ten56, Prospective, Shading e Damned Spring Fragrantia. Quindi sì, in un certo senso è quella più metal in senso tradizionale, ma partendo dall’headliner l’obiettivo nostro è stato soprattutto costruire qualcosa di accattivante, fresco e solido assicurandoci di tenere alto il livello della qualità, facendo dialogare tra loro anche due concezioni diverse del metal, con i Meshuggah a fare in questo senso da collante e ponte ottimale. In questo senso possiamo molto contenti del risultato e crediamo che la line up restituisca al meglio questa nostra visione. I dati ci danno in buona parte ragione, per i biglietti venduti fino ad ora questo è già il più grande Dissonance mai fatto e non vediamo l’ora di stringere il nostro pubblico in un grande abbraccio di nuovo, per cui ringraziamo anche Metalitalia per la spinta ed il supporto nel presentare e promuovere al meglio il nostro amato festival.