A cura di Sara Sostini
Estate, tempo di sole, mare… e festival metal: se effettivamente esiste una realtà italiana in grado di unire questi tre elementi è proprio il Frantic Festival.
Nato nel 2017 e da subito balzato agli onori delle cronache proprio per la location ‘atipica’ (il complesso sportivo Tikitaka Village di Francavilla al mare, in provincia di Chieti, a due passi dal mare, appunto) e per la ricchezza della proposta – tanto eterogenea quanto allettante per chi adora tenersi al passo con le novità più underground del mondo punk e metal – come tutti i festival di qualsiasi latitudine anche questo negli scorsi anni è andato incontro allo stop forzato delle attività, riuscendo solo nel 2021 ad attuare una versione ridotta di un giorno solo con band italiane.
Per quest’anno, gli organizzatori (che abbiamo avuto modo di raggiungere per qualche domanda, come leggerete poco più avanti) sono tornati alla formula dei tre giorni, con un giorno di ‘warm-up’ mercoledì 17 agosto ancora da definire, e dando un’occhiata al bill, ce n’è per tutti i gusti: che si tratti di nomi di rilievo del panorama estremo europeo, come i pionieri industrial GODFLESH e i macellai death metal BENEDICTION, o formazioni di lustro della scena italiana, come i FLESHGOD APOCALYPSE e il loro death metal ibridato di sinfonia o gli alfieri dello stoner-sludge più visionario UFOMAMMUT, ciascun nome per un motivo o per l’altro risulta ghiotto, senza parlare della presenza di DOYLE dei MISTFITS o di MESSA e NAGA (nuove punte di diamante del panorama doom nostrano, pur con affezioni diverse), dei viaggi astrali garantiti dai NEBULA, o le sperimentazioni dei NERO DI MARTE, arrivando alle suggestioni pagane degli EREB ALTOR, giusto per non farsi mancare niente.
Se poi si è in cerca di chicche, come può essere un concerto dei finlandesi DEMILICH (“Nespithe”, il loro unico album, è uno dei capisaldi di un certo modo di intendere il death metal nordeuropeo), le suggestioni di 40 WATT SUN e OVO, i RAW POWER ed il loro show dedicato a “Screams From The Gutter” o le atmosfere orrorifiche e inquietanti dei GOBLIN di CLAUDIO SIMONETTI, non si rimarrà certo delusi. Sempre per chi è alla ricerca di suoni tenebrosi, polvere, puzza di zolfo e atmosfere sinistre declinati in ombre diverse, TENEBRA, ASSUMPTION, WHISKEY RITUAL e NUNSLAUGHTER saranno concerti da non perdere, mentre per gli appassionati di violenza e velocità si spazia dall’hardcore-thrash di SPOILED al post-punk di HORROR VACUI, al death metal di HYPERDONTIA e SEPTAGE, il grindcore strutturato dei GUINEAPIG, per finire con i PLAKKAGGIO ed il loro ‘Italian New Wave Of Black Heavy Oi!’.
Tutto questo, al costo di 75 euro più prevendita per tre giorni (35 la giornata singola; biglietti acquistabili a questo link), un prezzo effettivamente contenuto se si confronta con festival o eventi simili per grandezza o proposte, anche a livello europeo.
Per quanto riguarda la logistica del festival, l’organizzazione mette a disposizione un’area gratuita per campeggiare con posti limitati (qui il modulo per iscriversi) e sul sito ufficiale ci sono le indicazioni per raggiungere l’area concerti a seconda del mezzo di spostamento, oltre a informazioni utili riguardo l’entrata di minori (gratis fino ai 15 anni) o le proposte disponibili per rifocillarsi (con alternative vegane e vegetariane), tra cui – ovviamente! – i tradizionali arrosticini.
Vi lasciamo con il bill diviso per giornate ed il link al running order aggiornato:
Intervista all’organizzazione del FRANTIC FEST
CIAO RAGAZZI, BENVENUTI SU METALITALIA.COM! DOPO DUE ANNI DI STOP, ANNULLAMENTI E INCERTEZZE, QUEST’ANNO SIETE RIUSCITI A CONFERMARE DI NUOVO IL FRANTIC FEST. COME SONO ANDATI QUESTI DUE ANNI?
– Se proprio vogliamo essere precisi, gli anni che ci separano dall’ultimo Frantic Fest sono tre, visto che l’ultima edizione si è svolta nel 2019. L’edizione del 2020 è saltata ed è stata riprogrammata quasi con le stesse band per il 2021. All’inizio della pandemia nessuno pensava potesse durare così a lungo, quindi il prolungarsi dell’emergenza sanitaria e il conseguente rinvio al 2022 è stato certamente un duro colpo. Per fortuna un buon 90% del nostro pubblico è rimasto fedele e non ha chiesto rimborsi neanche quando abbiamo dato la possibilità di farlo, e questo ci ha dato una forza enorme. Piccola parentesi, l’estate 2021 abbiamo fatto un evento in piccolo con sole band italiane, anche per dare un segnale importante al nostro pubblico, ovvero che, nonostante le difficoltà, non abbiamo gettato la spugna.
QUANTO È STATO DIFFICILE IL PERCORSO PER TORNARE AD ORGANIZZARLO? IMMAGINO CHE TRA AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE, INCERTEZZE DOVUTE ALLA PANDEMIA, COMPLICAZIONI BUROCRATICHE E ESTREMA ALEATORIETÀ DELLE BAND IN TOUR, LA STRADA SIA STATA TUTTA IN SALITA…
– L’edizione del 2020 sarebbe stata davvero clamorosa, così come la line-up confermata per il 2021 che vedeva, tra gli altri, Perturbator, Marduk, Wolves In The Throne Room, Blood Incantation, Gatecreeper, Integrity, Gggolddd, e tanti altri. Purtroppo anche il 2021 è andato come sappiamo, e molte di queste band non erano disponibili per il 2022, per i motivi più disparati. Ci siamo trovati a dover riprogrammare gran parte del festival, con nomi importanti da sostituire. Il problema reale era che la quasi totalità delle band aveva un festival o un concerto in quel weekend, dopo due anni di stop si è venuto a creare un overbooking pazzesco che ha reso difficilissima la ricerca di band disponibili. Questo è un po’ il motivo per cui vi abbiamo fatto un po’ penare, la line-up definitiva è stata infatti annunciata molto più tardi del previsto.
A QUESTO PROPOSITO, VI SIETE COORDINATI CON ALTRE REALTÀ NAZIONALI E NON PER COSTRUIRE L’EDIZIONE DI QUEST’ANNO?
– Al di là dei contatti con le agenzie delle rispettive band direi di no, il Frantic rimane un festival con un forte spirito underground e non ci sono grosse strutture dietro.
FIN DALLA PRIMA EDIZIONE DEL 2017 IL FRANTIC È DIVENTATO UN FESTIVAL ‘DI CULTO’ PER UN CERTO TIPO DI PUBBLICO METAL, ATTENTO E AGGIORNATO SULLE NOVITÀ DELL’UNDERGROUND ED AL TEMPO STESSO UN APPUNTAMENTO ‘UNICO’ PER LA LOCATION VICINA AL MARE, TRA LE ALTRE COSE: QUALI SONO GLI ASPETTI, SIA A LIVELLO DI SCELTE MUSICALI CHE LOGISTICHE, SU CUI VI SIETE CONCENTRATI MAGGIORMENTE PER DARE CORPO E IDENTITÀ PRECISA AL FESTIVAL? RISPETTO ALLE EDIZIONI PRE-PANDEMICHE, QUEST’ANNO CAMBIERÀ QUALCOSA?
– Non ci aspettavamo di poter creare qualcosa ‘di culto’, come dici tu. Il Frantic è stata solo la conseguenza di ciò che abbiamo sempre fatto, ovvero portare band che avevamo piacere di vedere dal vivo, ma che al tempo stesso avevamo piacere nel condividere con gli altri. Il Frantic è un evoluzione di questo, unisce diverse correnti della musica estrema/alternativa, con un occhio attento alla qualità, ma anche alla varietà della proposta, senza preoccuparsi dei puristi di un genere o dell’altro. Se visualizziamo tutti insieme i nomi chiamati fino ad ora, quasi stentiamo a credere di essere riusciti a portare quelle band in Abruzzo, che certo non è la Mecca del metal e punk. Quest’anno, nonostante le enormi difficoltà riscontrate, siamo pienamente soddisfatti della line-up, che reputiamo all’altezza di quelle delle precedenti edizioni.
QUALI SONO I SOGNI NEL CASSETTO (MUSICALI E NON) E GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE DI CHI LAVORA ALL’ORGANIZZAZIONE DEL FRANTIC?
– Restiamo un festival di piccole dimensioni e siamo moto legati al Tikitaka Village di Francavilla al mare, che ci ospita dal 2017 e che è parte attiva dell’organizzazione. Ci auguriamo che chiunque metta piede al Frantic ne esca in qualche modo arricchito, e che vada via con il desiderio di tornarci l’anno successivo, magari portando degli amici. Credo che il passaparola nell’era del digitale sia un’arma potentissima, che ci auguriamo di poter vedere usata a nostro favore.