Giappone Estremo: prima parte – thrash, death e black metal all’ombra del Sol Levante

Pubblicato il 10/10/2021

Articolo a cura di Alessandro Elli
Immagine di copertina a cura di Sara Sostini (SavageArtworks)

 

Quello tra il Giappone e la musica estrema è un rapporto piuttosto particolare: pur essendo un popolo, quello nipponico, che nella nostra visione si contraddistingue per la gentilezza e per l’autocontrollo, quando si tratta di portare la sperimentazione musicale fino al limite non è secondo a nessuno, a livello sonoro, concettuale e visivo. Si prendano come esempio le gesta dei The Gerogerigegege durante uno dei loro temibili live oppure le tematiche trattate dai Church Of Misery, stoner/sludge band che sulle storie di serial killer ha costruito una carriera, ma potremmo raccontare di molti altri casi, noti o meno noti. Probabilmente il risultato più peculiare di questa tendenza è il cosiddetto Japanoise, con artisti quali Boredoms, Merzbow o Masonna che vengono spesso definiti ‘terroristi sonori’, ma anche in campo più strettamente metal i musicisti del Sol Levante non scherzano in quanto ad estremismo. Non dimentichiamo che, in ambito black, si può citare una band come i Sigh che addirittura ha inciso il primo disco, “Scorn Defeat”, nel 1993 per la Deathlike Silence Productions di Euronymous, mentre in campo death, nello stesso anno, veniva pubblicata una storica compilation come “To The Marrow ~Japanese Deathnology” che conteneva delle vere e proprie chicche selezionate tra gli albori del genere in terra nipponica. Ma, senza voler eseguire un’analisi filologica, che sarebbe troppo lunga e complessa, la storia della musica pesante in Giappone è costituita da altri momenti antecedenti ed altrettanto importanti: la scena hardcore e punk nata negli anni ’80 e ancor oggi viva e vegeta, con band diverse tra loro come G.I.S.M., Teengenerate e The Stalin ed i loro ‘figli degeneri’  del grindcore e del powerviolence;  il metal di un gruppo fondamentale come i Loudness, band con quarant’anni di storia alle spalle e tra le prime a godere di riconoscimenti a livello internazionale; infine, andando a ritroso, i leggendari Flower Travellin’ Band, che già all’inizio degli anni ’70 potevano fregiarsi del titolo di band heavy.
Certo, non è facile orientarsi all’interno di un mondo caotico e che, per i nostri gusti, potrebbe anche non essere qualitativamente all’altezza, magari anche a causa dell’innegabile gap culturale: l’esempio più recente è il successo delle Babymetal, talmente lontane dalla nostra sensibilità musicale che è addirittura difficile darne un giudizio oggettivo; aggiungiamo anche le barriere, pure queste oggettive, a livello linguistico, in quanto è pressoché impossibile districarsi tra le innumerevoli uscite che si possono trovare sugli scaffali dei numerosi negozi di dischi di Tokyo od Osaka, tanto che ciò che arriva da noi è solo la punta dell’iceberg. E’ però altrettanto innegabile che, se si è fortunati, si possa scovare musica intrigante e suonata con un approccio totalmente diverso a quello cui siamo abituati, ed imbattersi nelle sorprese più inaspettate, personaggi pittoreschi quali Joe Alcohol o le motorheadiane Velvet Worm, talmente strambi che da noi non arriveranno mai, per non parlare di band il cui moniker è totalmente intraducibile e scritto solamente in ideogrammi e che, invece, meriterebbero una chance anche in Europa.
Questo speciale vuole essere una panoramica, sicuramente non esaustiva, su alcune delle realtà secondo noi più interessanti provenienti dal Giappone; considerata la mole di musica da trattare, abbiamo scelto di dividere questo viaggio musicale in più puntate, ognuna delle quali focalizzata su un ambito particolare (siamo consapevoli del fatto che ci siano alcune forzature, con band affiancate ad altre non propriamente simili ma, se non avessimo optato per delle ‘macrocategorie’, il lavoro sarebbe diventato realmente cervellotico). Nel primo episodio, tra alcune recensioni ripescate dal nostro archivio ed altre preparate per l’occasione, vi proponiamo dieci band che, ciascuna a proprio modo, suonano metal estremo con modalità più o meno canoniche: si va da antesignani come i già citati blackster Sigh, i Sabbat, gli Abigail e i thrasher Ritual Carnage, passando da leggende dello sludge più pesante come i Corrupted, dal black/crust delle Gallhammer, dal death di Anatomia e Defiled,  fino a dischi più recenti come quelli di Coffins e Kruelty. La nostra speranza è che questo articolo possa essere un punto di partenza per andare a riscoprire alcune opere che, almeno qui da noi, non hanno ottenuto il meritato riconoscimento.
Buon ascolto e…stay tuned!

SIGH – “Scorn Defeat” (Deathlike Silence Productions, 1993)

Trent’anni abbondanti di carriera alle spalle, diversi album nonché numerosi EP e split; ai nostri giorni i Sigh… CONTINUA

 

SABBAT – “The Dwelling” (Evil Records, 1996)

Quando una band che ha nel proprio passato alcuni titoli non proprio raffinatissimi come “The Devil’s Sperm Is Cold” o “Desecration”… CONTINUA

 

ABIGAIL – “Intercourse & Lust” (Modern Invasion Music, 1996)

Forti di una discografia che, tra demo, album, EP e split, è praticamente illimitata, gli Abigail… CONTINUA

 

RITUAL CARNAGE – “Every Nerve Alive” (Osmose Productions, 2000)

La critica che è sempre stata mossa ai Ritual Carnage è quella di essere una sorta di tribute band… CONTINUA

 

DEFILED – “Divination” (Season Of Mist, 2003)

Dalla terra del Sol Levante arrivano i Defiled… ed è subito massacro! Il Giappone… CONTINUA

 

GALLHAMMER – “Gloomy Lights 2010” (Peaceville, 2010)

Pur essendo attive dal 2003 ed avendo pubblicato due album ufficiali, le giapponesi Gallhammer… CONTINUA

 

CORRUPTED – “Garten Der Unbewusstheit (Nostalgia Blackrain, 2011)

Si chiude un’era. I Corrupted licenziano l’ultimo album con la formazione storica… CONTINUA

 

ANATOMIA – “Decaying In Obscurity” (Nuclear War Now, 2012)

“Decaying In Obscurity” è la seconda prova sulla lunga distanza dei death-doom metaller… CONTINUA

 

COFFINS – “Beyond The Circular Demise” (Relapse Records, 2019)

Una delle migliori qualità dei Coffins è di sapere sempre utilizzare al meglio gli ingredienti a propria disposizione… CONTINUA

 

KRUELTY – “A Dying Truth” (Profound Lore, 2020)

Caso piuttosto singolare, quello dei Kruelty. Band giapponese proveniente dal panorama… CONTINUA

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