Pubblichiamo integralmente una mail giuntaci dalla Scarlet Records inerente il nuovo album dei nostrani Heimdall:
Tornano gli Epic-Metallers HEIMDALL con il terzo disco ‘The Almighty’ (il primo su SCARLET)! La rinnovata line-up presenta il nuovo singer Giacomo Mercaldo e vede il ritorno del vechio drummer Nicola Calluori. Epico, oscuro e potente il nuovo album degli HEIMDALL è il più maturo e compatto che la band abbia mai composto (ricodiamo i precedenti album ‘Lord Of The Sky’ e The Temple Of Theil’, fra i primi ad esportere l’epic-power Italiano oltre confine!) ed ha già raccolto ampi consensi in Asia dove verrà pubblicato a fine Luglio in Giappone da Soundholic ed in Agosto a Taiwan da REM. La release date Europea è invece prevista per il 9 Settembre.
Track by track by Fabio Calluori (guitars)
The Calling – Un breve inizio di tastiera introduce quello che è uno degli episodi più veloci e potenti. E’ un brano esplosivo con una doppia cassa incessante che non da tregua…già dall’inizio abbiamo capito che sarebbe stato il pezzo più adatto per aprire l’album. Una vera tempesta! Non vediamo l’ora di proporlo dal vivo…sono sicuro che farà molte vittime! Le melodie epiche e battagliere fanno da colonna sonora ad un testo che parla dell’onore in battaglia. E’ dedicata a tutti quei personaggi storici che sono stati capaci, anche nei momenti più bui, di spronare e condurre i loro eserciti a combattere in nome di ciò in cui si crede.
The Search – Introdotto da un inizio malinconico di piano e voce, si trasforma presto in una potente speed-song caratterizzata da cori epici e aperture maestose. Probabilmente il pezzo + sinfonico dell’intero lavoro! Nella parte centrale, i cori sono affidati ad una cantate lirica e devo dire che l’effetto è veramente bello, creando un’atmosfera evocativa e ricca di pathos. La storia narra di un cavaliere che sin dalla nascita è destinato alla ricerca del Graal. La sua vita ha come unico scopo quella di trovare il sacro oggetto e scoprire il suo mistero.
Eternal Race – Uno degli ultimi brani composti e secondo me anche uno dei più belli. E’ un mid-tempo potente e roccioso con un ritornello trainante ed efficace che si stampa in testa e non ti lascia più! Contiene degli elementi nuovi per il nostro sound. Nel testo l’esistenza umana viene paragonata ad una corsa frenetica e malinconica verso qualcosa o qualcuno che appare sempre distante, una corsa dove spesso ci sentiamo soli. Se ci pensi ciò che facciamo o creiamo nasce da una mancanza e dal desiderio di colmare tale assenza. A volte però, questa spasmodica ricerca si tramuta in immobilismo ed attesa.
Godhall – Chitarre acustiche, ritornelli orchestrali e riff classici heavy metal si intrecciano in un’altalena di sentimenti ed emozioni dando vita ad uno dei brani più epici ed emozionanti dell’intero lavoro…sicuramente uno dei più belli della nostra discografia! Nel testo un vecchio pellegrino dopo aver dedicato tutta la sua vita alla ricerca della mitica terra di Godhall, si ritrova stanco ed immobile sul suo letto. Ma solo ora che le forze lo stanno abbandonando ed i suoi sogni e le sue speranze sono svanite, egli sente che “la sala degli dei” è vicina.
Wanderer – L’ultima canzone che abbiamo scritto prima di entrare in studio. In essa si alternano parti speed a riff rocciosi sino ad arrivare ad un ritornello maestoso e malinconico. Contiene un lavoro di chitarre veramente notevole.
Return to the Fatherland – Una delle mie preferite! E’ un brano vario ma nello stesso tempo diretto, dotato di un ritornello molto epico. Probabilmente sarà uno dei capisaldi nelle nostre esibizioni live. Nel testo un guerriero, dopo aver vagato nelle terre più distanti e dopo aver combattuto numerose battaglie, torna nella sua patria distrutta dalla guerra. Anche se essa è ormai solo un cumulo di rovine, egli può ancora sentire il magico potere e l’antica grandezza di questi luoghi.
Last Journey – Una vera e propria cavalcata metallica! Un pezzo power-sinfonico, ricco di atmosfere e melodie evocative che si fondono con l’energia del metal anni ’80. Il testo è ispirato alla storia del dio nordico Baldr, il quale vede in sogno il giorno della sua morte.
Beyond – Un mid-tempo lineare ed incisivo…assieme ad “Eternal Race”, sicuramente il brano con il ritornello più accattivante. Contiene uno dei solo più belli dell’album. Il testo parla di un semi-dio che ha il potere di infondere energia e vita nelle cose ma che nello stesso tempo è un uomo e quindi destinato a morire. Egli si sente imprigionato in questa condizione, immobile dinanzi al desiderio e all’impossibilità di raggiungere la luce eterna e di entrare a far parte del mondo degli dei.
Symit – E’ il brano conclusivo del disco, una ballata acustica malinconica dal sapore medievale che si ricollega alle sonorità di “Sunset” e “Fall in Tears”. Una delle canzoni a cui sono più legato sia dal punto di vista musicale che da quello lirico e sicuramente uno dei momenti più emozionanti. Degna conclusione di un cd molto importante per noi e nel quale crediamo molto.