Ben Barbaud, organizzatore dell’Hellfest festival di Clisson, Francia, ha rilasciato il seguente comunicato a Radio Metal a riguardo della cancellazione dei black metallers finlandesi SATANIC WARMASTER dall’evento di quest’anno:
"L’organizzazione dell’ Hellfest ha deciso in maniera indipendente e con propria coscienza di cancellare l’esibizione dei SATANIC WARMASTER. Questa decisione non è stata in alcun modo causata dalle pressioni ricevute da vari piccoli gruppi contro l’evento.
Abbiamo in primis deciso di confermare questo artista a seguito di una grande richiesta.
L’ideologia e le idee politiche adottate da alcuni artisti non sono mai stati un criterio di selezione; lasciamo a chiunque il diritto di farsi le proprie opinioni sugli artisti che si esibiranno, e non vogliamo portare il nostro evento su territori politici, che non hanno nulla a che fare con la musica. Tuttavia, abbiamo ricevuto moltissime lamentele da parte del pubblico ma anche dagli artisti stessi, che denunciavano come l’artista in oggetto sia in pesante conflitto con l’ambiente del festival, tutti pronti a sistemare la questione con la violenza.
Non siamo qui per prendere posizione nel dibattito. L’Hellfest prima di tutto è una celebrazione, il suo proposito non è dividere, ma unire l’audience sotto un unico cartello: la passione per la musica heavy.
E’ apparso impossibile trovare una soluzione adeguata senza rischiare danni irreversibili o comportamenti violenti durante il festival di giugno.
Il proposito dell’Hellfest non è di giudicare l’opinione di uno, è quello di assicurare un ritrovo amichevole e pacifico. Di conseguenza abbiamo deciso di cancellare la performance dei SATANIC WARMASTER per ragioni di sicurezza.Guerre di clan collegate a opinioni differenti non devono avere come teatro l’Hellfest.
L’organizzazione del festival vuole scusarsi con i fan del gruppo in questione, e in contemporanea vuole affermare la sua posizione indipendente e apolitica. Non metteremo a repentaglio questo evento, che ha impiegato anni per svilupparsi, per questioni slegate dalla musica e che non hanno nulla a che fare con i propositi del festival".
