Raggiunto ai nostri microfono a pochi giorni dall’uscita di “New Empire, Vol. 1”, Johnny 3 Tears degli HOLLYWOOD UNDEAD ha dichiarato quanto segue circa la possibilità di scrivere oggi, in epoca ‘Me Too’, pezzi come “Everywhere I Go” (un’elegia dell’alcol come motore sessuale, con frasi tipo ‘Voglio vedere il tuo sedere strusciare / Contro il mio pacco quando mi inizia la sbornia / Dai ragazze voglio vedervi bere / Voglio vedere il vostro cervello spegnersi / Fighe ubriache è ciò che ho in mente / Non mi interessa se sei ubriaco o no / Prendi due tipe e facci dei body shots’):
“Non credo scriveremmo un pezzo così al giorno d’oggi. Per essere chiari: per me non è un problema offendere qualcuno o essere offeso, ma un conto è l’offesa, un conto è ‘ferire’. Ci sono alcune cose che abbiamo scritto che, anche se ovviamente l’intento non era quello, mi rendo ora conto potrebbero ferire la sensibilità di qualcuno, quindi oggi come oggi non scriverei testi come quello di “Everywhere I Go” o anche di “Undead”. Qualcuno potrebbe fraintenderne il significato ed è l’opposto dio quello che vogliamo, perchè la musica deve unire non dividere. Possiamo essere aggressivi nei nostri testi, ma senza arrivare a fare male”.
Riguardo all’imminente data con i PAPA ROACH all’Alcatraz di Milano il 20 febbraio:
“Ci saranno sicuramente i classici e alcuni pezzi dal nuovo disco: probabilmente anche qualcosa insieme ai Papa Roach, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Il mio loro album preferito? Probabilmente è “Infest”, per motivi affettivi legati a quando è uscito quel disco, ma dal punto di vista del songwriting apprezzo molto anche “F.E.A.R.”, un lavoro sperimentale e ricco di spunti”.