LED ZEPPELIN: un nuovo libro in uscita per Tsunami Edizioni

Pubblicato il 04/12/2023

Comunicato stampa:

THANK YOU – I Led Zeppelin Canzone per Canzone
di Matteo Palombi
25 euro, 304 pagine
Edizioni Tsunami – Collana Le Tormente (19)

In libreria dal 15 dicembre

Il nuovo lavoro di Matteo Palombi ha il pregio di andare subito al sodo: racconta la storia di quel che conta nell’opera dei LED ZEPPELIN, ovvero le canzoni. Partendo da un minimo di contestualizzazione iniziale sul periodo della band, si ripercorrono tutti e nove gli album (più qualche bonus track tratta dalla produzione ufficiale) traccia per traccia, addentrandosi con fare filologico (questa la formazione dell’autore) tra testi e musica.
Approfondisce così “Babe I’m gonna leave You”, registrata in originale da Joan Baez e scritta da Anne Bredon, compare oggi non più come standard riarrangiato da Page, ma come frutto delle menti di Bredon, Page e anche Plant. Il cantante ha messo del proprio soprattutto nell’interpretazione, ma sarà da ‘Thank you’, contenuta nell’album del 1969 “Led Zeppelin II”, che Robert Plant comparirà vieppiù anche come paroliere. Il testo è dedicato alla moglie, Maureen Wilson, mentre sonoramente la traccia “attraversa paesaggi uditivi molto rarefatti e delicati”. Vengono i brividi a leggere della nascita di ‘Stairway to Heaven’ (1971), pezzo “quasi sacro, quasi proibito”, ma l’autore non si sofferma solo sui brani più famosi.
Da “Houses of the Holy” (1972-73) ripercorre ‘The Song remains the Same’ dedicata a una serie di località care al gruppo, a partire dalla California, ma anche Hawaii e Australia, per addentrarsi nell’esotico oriente dove risuonano i canti dedicati a Krishna e Rama. Il brano significa la consapevolezza che ovunque tu vada la tranquillità c’è sempre, se la cerchi… Stesso album e stessa “aura”, ma cambio di ritmo per un pezzo, “D’yer Mak’er”, ispirato alle sonorità Reggae, anche se in un modo totalmente specifico dei Led Zeppelin. Il testo (a partire dal titolo) è un pastiche di vari nonsense inglesi e sonorità degli anni Cinquanta fino a richiamare il Doo-wop. E poi via alla scoperta di ‘Kashmir’ (1975) dedicata alle rotte degli hippie e amatissima dai fan. La traccia parla di un viaggio nel tempo e nello spazio verso un luogo ideale: pura poesia. Ma ce ne sono parecchie così intense, tutte da scoprire, grazie a questo libro unico per esperti e non.

Matteo Palombi, docente e studioso, da anni si occupa dei rapporti tra testi, musica e spettacoli nella musica rock e d’autore, collaborando con l’università La Sapienza e scrivendo articoli per alcune delle principali testate musicali, come Rockol Rolling Stone. Nel 2018 ha pubblicato il libro Us and Them. La distopia rock dei Pink Floyd e nel 2019 il saggio fotogra_ co The Wall. No Adulation. Storia e analisi di un’opera totale, entrambi per Arcana Edizioni.

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