
Due detenuti di nome Rashid Gedel e Samuel Dodsworth, rispettivamente di 25 e 43 anni, sono stati identificati come presunti autori dell’assassinio di Ian Watkins, avvenuto l’11 ottobre nel carcere di massima sicurezza inglese HMP Wakefield. Dovranno ora affrontare il processo con l’accusa di omicidio.
Nel frattempo anche la ex fidanzata di Watkins, Joanne Mjadzelics, le cui testimonianze ebbero un ruolo importante nella condanna del musicista, ha dichiarato a Daily Mail:
“E’ uno shock ma mi sorprende che non sia accaduto prima. Ho sempre aspettato questa telefonata. Girava con un bersaglio sulla schiena sin dal primo giorno in cui è entrato in prigione. Ho sempre avuto paura che uscisse e mi rintracciasse, quindi è un sollievo”.
Nel dicembre 2012 Watkins era stato arrestato e incriminato per una lunga serie di reati a sfondo sessuale, tra cui il tentato stupro di una bambina di un anno e l’adescamento di una fan affinché abusasse del proprio figlio, oltre al possesso di materiale pedopornografico e pornografia con animali. Dopo un’iniziale dichiarazione di innocenza, Watkins cambiò la sua versione e si dichiarò colpevole. Il 18 dicembre 2013 fu condannato a trentacinque anni di carcere.
Già nel 2023 era stato vittima di una violenta aggressione da parte di alcuni detenuti che lo avevano picchiato e accoltellato.
