Come riportato da Rolling Stone, un altro caso di accusa di violenze sessuali a carico di MARILYN MANSON si è chiuso con un accordo tra le parti a una sola settimana prima del processo.
Si tratta di una ex fidanzata del musicista, rimasta sotto anonimato con il nome fittizio di Jane Doe, che nel 2021 lo aveva accusato per fatti accaduti nel 2011.
La donna dichiara:
“Ero assolutamente preparata per il processo e non avrei mai nemmeno immaginato che avrei accettato un accordo, ma negli ultimi due anni e mezzo ho sopportato in silenzio minacce, bullismo, molestie e varie forme di intimidazione che si sono intensificate nel corso delle ultime settimane.
MARILYN MANSON ha assistito alla mia deposizione e sono stata costretta a rispondere a sette ore di domande aggressive con lui che mi fissava dall’altra parte del tavolo. Mi è stato detto che questo non accade quasi mai, perché è crudele, e che uno dei motivi principali sarebbe quello di intimidire e provocare un disagio emotivo alla vittima.
Non mi è mai importato del denaro e ho sempre voluto solo giustizia, ma se fossimo andati in tribunale, avrei potuto perdere il mio diritto all’anonimato e venire incolpata su larga scala e pubblicamente. Soprattutto, avrei potuto rischiare di perdere la libertà di raccontare la mia storia, e questo vale più di ogni altra cosa al mondo.”
Gli avvocati di MARILYN MANSON (vero nome Brian Warner) dichiarano:
“Brian è lieto che, proprio come le precedenti cause legali furono abbandonate senza pagamento o liquidate con pochi soldi, anche questa querelante ha ora accettato di ritirare la causa in cambio di un pagamento assicurativo che rappresenta una frazione delle sue richieste ed è di molto inferiore al costo che avrebbe avuto per Brian procedere al processo”.
Dopo l’archiviazione di questa causa, di quelle intentate da Ashley Morgan Smithline e da Ashley Walters e la conclusione di quella con Esmé Bianco, al momento resta solo una denuncia contro MARILYN MANSON, fatta da un’altra donna rimasta anonima sempre con il nome di Jane Doe.