Secondo quanto riportato da CBS, il giudice Michael Stern della Corte Superiore di Los Angeles ha nuovamente archiviato la denuncia sporta dalla ex assistente Ashley Walters nei confronti di MARILYN MANSON, per il quale aveva lavorato nel 2010 e 2011.
La donna aveva accusato il musicista di violenze sessuali, percosse, molestie e danni morali, dichiarando di avere ricordi prima repressi, tornati alla mente solo dopo che a febbraio 2021 altre ragazze avevano denunciato MANSON.
Stando a quanto aveva determinato dal giudice già a febbraio 2022, la donna non aveva presentato prove sufficienti a sostegno delle proprie accuse. Gli avvocati della Walters hanno quindi ripresentato la denuncia con alcune aggiunte ma il giudice ha nuovamente archiviato la causa per mancanza di prove e per il fatto che la causa sia stata presentata oltre il termine di prescrizione.
“Leggendo la prima denuncia modificata, la Walters afferma che era già a conoscenza delle azioni a suo danno quando ha lasciato il proprio lavoro. Sono però trascorsi dai nove ai dieci anni prima del deposito dell’azione legale, ben oltre i termini di prescrizione di due anni”.
Come dichiarato dal giudice, la causa non è soggetta all’emendamento più recente che prevede l’estensione del periodo di prescrizione a dieci anni per accuse di molestie sessuali, poiché questa revisione della legge non è retroattiva.
Gli avvocati della Walters hanno dichiarato che si opporranno all’archiviazione:
“Siamo profondamente delusi dalla decisione della corte. Se dovesse rimanere in essere, questa decisione limiterebbe drasticamente la capacità delle vittime di abusi di ottenere giustizia attraverso il sistema legale. Abbiamo chiaramente esposto i fatti di questo caso nella denuncia e fornito dettagli circa i traumi e gli abusi subiti da Ashley, che le hanno impedito di farsi avanti prima. […] Rimaniamo fiduciosi che un esame completo dei fatti in questo caso si tradurrà nell’accoglimento del ricorso che prevediamo di presentare”.
