Dave Mustaine, frontman dei MEGADETH, torna a parlare dei retroscena e di tutto il periodo che ha portato poi alla realizzazione di “Dystopia” e lo fa con 95X, una radio di Syracuse (New York).
“Ci siamo davvero divertiti nel registrare questo album. Lo stadio embrionale di questo disco è iniziato con Chris [Broderick] e Shawn [Drover].
Ma sono successe cose davvero tristi tra quei due ragazzi e il nostro management [dell’epoca], inoltre c’è stato qualcosa che David Ellefson ha detto e che li ha portati a lasciare.
Quando poi abbiamo provato a rimettere insieme la line up di ‘Rust In Peace’, semplicemente era qualcosa che davvero non era destinata a succedere. Quindi abbiamo dovuto affrontare uno sconvolgimento radicale. Abbiamo cambiato due management in un anno, che è un qualcosa davvero difficile da gestire. Inoltre, mia suocera, purtroppo ammalata da tempo di Alzheimer, in quel periodo era scomparsa e sono passati due mesi prima che la ritrovassimo morta. Quindi ero nel mio Tennessee, cercando di mettere insieme i pezzi restanti del disco. Poi mi è successo di passare da uno stato d’animo di immensa tristezza per tutto ciò che stava accadendo ad essere davvero motivato.
Per qualche stupida ragione, mi ero messo ad ascoltare un audio motivazionale trovato on line. Aveva un sacco di citazioni ed altro materiale tratto da film di combattimento, di lotta e di battaglie che guardavo da ragazzino. Quindi ho pensato: ’Sai che c’è? Non lascerò che nessuno mi dica cosa posso e non posso fare. Sarò solo io l’arbitro di me stesso, colui che può definire quali siano le limitazioni nella mia vita’. Ed è stato in quel momento che siamo andati avanti con il disco”.
Gli è stato domandato anche se concordava sul fatto che sembra ci sia più attesa per “Dystopia”, che per altri dischi dei MEGADETH.
“Sono assolutamente d’accordo. Penso che il cambio di lineup e la decisione di non tornare indietro nel tempo abbiano contribuito. Vi garantisco che non sarebbe venuto così bene se ci fossero stati Nick e Marty al posto di Kiko e Chris. Guardare dove erano quei ragazzi [Nick e Marty], le loro condizioni e come e cosa suonano adesso, chiaramente sarebbe sempre stato ‘Dystopia’, ma al tempo stesso un disco diverso. Credo che, a quel punto, le aspettative del pubblico sarebbero state troppo alte e non realistiche.
È un nuovo inizio per noi. La gente ne era sorpresa. Tutti erano sorpresi di sapere che Chris era entrato nella band. Quando hanno saputo di Kiko, le reazioni sono state: ’Chi diavolo è questo tipo?’. Sono davvero molto eccitato, perché non credo di essere speciale, ma so cosa mi piace ed è il motivo per cui credo che i fan abbiamo un rapporto così bello con me, perché sono un ragazzo normale che sa ciò che gli piace”.
Per quanto riguarda il necessario periodo di adeguamento seguito dall’ingresso di Kiko e Chris Adler:
“Sono cambiate molte cose. Ricordate il video dei NO DOUBT ‘Don’t Speak’, dove [durante un servizio fotografico] mettono in evidenza la ragazza e gli altri tre membri vengono lasciati fuori? Ecco è ciò che accade a tutte le band. Quando il manager arriva, identifica il principale songwriter e cerca di allontanarlo dalla band. È ciò che è accaduto anche a noi con quasi tutti i manager che abbiamo avuto. Arrivano e mi separano dal resto dei ragazzi del gruppo. È successo quando Nick e Marty erano nella band, è successo quando Chris e Shawn Drover erano nella band. È davvero una cosa triste quando il management dice: ‘Dobbiamo focalizzarci su Dave’. Per carità, va bene, ma noi siamo una band. Alienare le simpatie degli altri ragazzi causa tutta una serie di problemi, che sono assolutamente inutili ed evitabili.
Ora, guardando indietro a tutti i nostri ex ragazzi, ciò che nutro per loro è solo rispetto “.