Articolo di Dario Onofrio
Foto dall’account ufficiale di Twitter del videogioco
Torna un nuovo appuntamento della nostra rubrica dedicata al mondo dei videogiochi in qualche modo legati al mondo della musica metal, in maniera più o meno dichiarata. In questo caso, il filo rosso che unisce la musica più estrema alla galassia del gioco virtuale è doppio: non solo il nome “Metal:Hellsinger” ne è insieme omaggio e richiamo, ma anche storia, ambientazione e modalità di azione sono indissolubilmente legate all’aspetto musicale, essenziale – come vedremo tra poco – per la struttura di gioco. Abbiamo avuto modo di provare la demo del videogame (sviluppato dalla casa di produzione The Outsiders e pubblicato da Funcom) che promette di essere un must per tutti i metallari là fuori appassionati di videogiochi e cultura inerente, con collaborazioni del livello di Serj Tankian e Alissa White-Gluz.
In un mondo post-apocalittico dominato da demoni, l’Innominata si muove con le sue ali tenebrose e la sua spada pronta a fendere i nemici in due alla ricerca del suo acerrimo nemico: il Giudice Rosso. “Metal: Hellsinger” è un mix fra “Doom” e “Crypt of the Necrodancer”: uno sparatutto rythm’n game. Questo significa che per farci strada fra le orde immane di demoni deformi che ci si pareranno davanti dovremo colpire e difenderci a tempo di musica, azzeccando il ritmo con cui esplodere colpi di fucile o di pistola verso i nostri nemici. La demo che abbiamo avuto modo di provare permette di utilizzare almeno quattro delle armi presenti nel gioco: la spada di base, un evocativo ‘Teschio di Paz’, il fucile a pompa ‘Persephone’ e le pistole ‘The Hounds’. Ogni arma ha un proprio ritmo nel gioco e un suo colpo speciale – che nel caso della nostra demo giocata su pc viene scatenato col tasto destro del mouse.
Ed è proprio il ritmo la cosa cruciale del gioco: le canzoni si basano sulla cadenza di basso e batteria. Più saremo a tempo, più punti e Furia accumuleremo, più il livello di Furia sarà alto più velocemente potremo utilizzare le devastanti tecniche speciali delle nostre armi. Come in “Doom”, inoltre, un nemico indebolito potrà essere smembrato con una uccisione speciale che ci garantirà dei punti ferita, nel caso avessimo perso un po’ di forza vitale.
Trattandosi di una demo, l’anteprima ha ancora qualche piccolo bug come nemici che si bloccano o animazioni non proprio fluide, ma l’esperienza nel complesso è soddisfacente, specialmente per il palese tributo all’estetica e al mondo del metal che questo gioco rappresenta.
La musica è, se vogliamo, quello che un giovane metallaro un po’ nerd si aspetterebbe da questo titolo: alternative e death metal che si mixano con l’unico obiettivo di garantire il ritmo giusto per giocare. Gran parte dei riff e della cadenza che abbiamo ascoltato, inoltre, ricorda un po’ il djent, che in questo caso è utile nel farci immergere completamente nel ritmo, garantendoci la concentrazione necessaria per colpire, schivare o cambiare arma al momento giusto. Quando la nostra Furia raggiunge un determinato livello (16x), inoltre, viene sbloccata la parte cantata che ci garantisce alcuni bonus. Nella demo abbiamo avuto modo di ascoltare “Stygia” dei Two Feathers, supportata appunto da Alissa White-Gluz: una canzone che sinceramente abbiamo trovato abbastanza anonima dal punto di vista musicale, ma giusta per dare il ritmo necessario con cui sbudellare nemici e affrontare orde assatanate. Nel gioco definitivo, comunque, ci saranno anche Randy Blythe (Lamb of God), James Dorton (Black Crown Initiate, già nel ‘metal choir’ di “Doom Eternal”), Matt Heafy (Trivium), Dennis Lyxzén (Refused e INVSN), Tatiana Shmailyuk (Jinjer), Mikael Stanne (Dark Tranquillity) e Björn Strid (Soilwork). Siamo quindi curiosi di ascoltare anche le canzoni dove questi artisti daranno il loro contributo, sia vocale che musicale.
L’atmosfera è sicuramente la cosa che ci ha colpiti di più: a metà fra “Doom Eternal” e una visione apocalittica di qualche band appassionata di inferi rispecchia fedelmente quello che un metallaro potrebbe volere da un gioco del genere, sposando appieno i canoni del nostro genere musicale preferito. Le armi sono pensate con una grafica estetica che rimanda comunque all’immaginario della nostra musica preferita (teschi, spuntoni, borchie, demoni, tutto imbrattato di sangue), a cominciare dalla bellissima spada che ci permetterà di combattere corpo a corpo, così come le uccisioni che sono giustamente sanguinolente e ben animate.
“Brütal Legend”, “Valfaris”, “Slain: Back From Hell”… Sono molti i giochi che nel tempo hanno cercato di unire il mondo nerd a quello metal. “Metal: Hellsinger” si inserisce esattamente in questo filone, cercando non tanto di essere un capolavoro ma un gioco perfettamente godibile e apprezzabile anche a un pubblico di non metallari. Che sia in questo senso il gioco definitivo non possiamo dirlo, anche perché si ritrova ad affrontare dei formidabili avversari come il più volte citato “Doom Eternal” – che per chi scrive rappresenta il non plus ultra del metal fatto videogame – ma staremo a vedere non appena il titolo arriverà allo stadio finale e sarà completamente giocabile come sarà accolto dal pubblico. Ai norvegesi The Outsiders va comunque il merito di stare provando un azzardo così grosso dopo l’acquisizione da parte della major di settore Funcom: a nostro avviso la cosa che deciderà le sorti di questo videogioco sarà il prezzo di lancio (ancora in definizione), che potrebbe spingere all’acquisto se non troppo oneroso. Il gioco uscirà per PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X e S.