METALITALIA PODCAST: episodio 2 con MARILYN MANSON, i fatti, la psicologia e le reazioni dei fan

Pubblicato il 13/02/2021

Nel 2017 il movimento #metoo ha aperto uno strappo irreparabile nel cielo hollywoodiano, rivelando un marciume di cui forse tutti sospettavamo l’esistenza, ma del quale nessuno aveva mai parlato in maniera tanto esplicita.
Da allora, sempre più donne hanno trovato il coraggio di ‘aprire strappi’ simili e ambienti anche molto diversi tra loro si sono dimostrati tutti drammaticamente affini nelle loro dinamiche discriminatorie, sessiste e violente. Nemmeno metal, in questo senso, ha fatto eccezione.
Finora, però, nessun caso aveva sollevato in questo ambiente un’ondata di reazioni paragonabile a quella che si è abbattuta sul ‘caso MANSON‘: la visibilità di molte delle persone coinvolte, l’immagine da sempre controversa del Reverendo, la sua capacità di fare notizia o forse tutte queste cose messe insieme hanno trasformato l’accusa di Evan Rachel Wood ai danni dell’ex compagno in una polemica agguerritissima e polarizzante come poche. Un caso diverso dagli altri, quindi? In un certo senso sì. In un altro, purtroppo, no: il dibattito su questa vicenda ha finito un po’ ovunque per debordare in un processo ora a MANSON, ora ai suoi accusatori, talvolta con toni che definire ‘sopra le righe’ sarebbe più colpevole che riduttivo.

In generale, questo caso ha rivelato come nessun altro quanto anche tra il pubblico metal sia poco diffusa la coscienza delle dinamiche che stanno dietro agli abusi (sessuali, ma anche psicologici), alla difficoltà di denunciare, alla paura di non essere creduti e di non trovare sostegno. In alcuni casi, alla poca coscienza si è sommata una scarsa empatia, che si è tradotta in derisioni, minimizzazioni, atteggiamenti di sufficienza rispetto a fatti terribili per tutte le persone coinvolte. Va poi aggiunta anche una conoscenza superficiale dei fatti che hanno scatenato questa situazione, che non ha colpito MARILYN MANSON (o meglio: Brian Warner) e il suo entourage come un fulmine a ciel sereno: è plausibile che Warner stesso, il suo manager, i suoi avvocati, il suo staff fossero a conoscenza da quasi due anni di voci gravissime che giravano sulle suo conto. E a proposito di Warner, è emersa ancora una volta la difficoltà per il pubblico di tracciare una linea tra la maschera pubblica che conosciamo (o crediamo di conoscere) e la persona privata della quale, a conti fatti, non sappiamo quasi nulla.
La rinomata testata inglese Metal Hammer ha preso posizione in modo chiaro rispetto a questa situazione, fornendo una lunga analisi di queste reazioni eccessive che trovate a questo indirizzo, e anche i nostri partner di Spaziorock hanno diffuso un post in cui hanno apertamente denunciato i commenti sopra le righe e gli insulti che le varie parti coinvolte hanno ricevuto.

Abbiamo voluto unire al coro anche la nostra voce, non certo per partecipare al ‘processo’ o per schierarci, ma per chiarire alcuni punti cruciali di questa vicenda e per incoraggiare una riflessione più consapevole su questi temi così delicati.

Ecco quindi la seconda puntata del nostro nuovo Metalitalia Podcast, in cui prendiamo in analisi la vicenda delle accuse a MARILYN MANSON e discutiamo dei fatti e delle reazioni della fanbase, fornendo anche una lettura clinica e un’analisi di comportamenti e azioni dal punto di vista psicologico.
Ospite della puntata il Dottor Claudio Gargantini, psicologo e psicoterapeuta specializzato in psicoterapia breve strategica presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo. Con lui i membri di Metalitalia.com Chiara Franchi e Alessandro Corno.
Conduce Jacopo Casati, giornalista musicale e digital strategist.

Il podcast è disponibile su Spotify, Apple Music, Google Podcasts, YouTube, Deezer, Spreaker e molti altri. A breve sarà disponibile anche su Amazon Music / Audible.

Gli interventi delle testate citate sono disponibili qui:

Di seguito alcuni link utili per approfondire la cronistoria degli eventi e per consultare le dichiarazioni-chiave che hanno portato ai fatti delle scorse settimane.

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