NOFX: Retirement in Drublic

Pubblicato il 27/02/2023

Che li si ami o li si odi, è innegabile il peso avuto dai NOFX nell’esplosione del punk rock californiano degli anni Novanta, di cui sono stati gli esponenti di punta della scena ‘indipendente’, sorta di nemesi rispetto al successo mainstream di Green Day, The Offspring e Blink 182. Formatisi ormai quarant’anni fa, nelle cinque decadi attraversate ci hanno regalato una delle discografie più ricche del genere (contando gli innumerevoli EP, live album, split e raccolte), seconda sola probabilmente agli immortali Bad Religion.
In occasione del fresco “Double Album” Fat Mike ha annunciato che è ora di calare il sipario (anche se è già in programma l’EP “Half Album”) con un ultimo giro di giostra dal vivo dall’eloquente titolo “40 Years, 40 Cities, 40 Songs“. In attesa dell’annuncio di una data italiana, e confidando non sia la consueta boutade già vista molte volte per raggranellare qualche biglietto in più, abbiamo colto l’occasione per ripercorrere tutta la discografia del quartetto losangelino, dall’acerbo esordio “Liberal Animation” alla dolceamara conclusione con la già citata doppietta “Single Album”/”Double Album”, passando ovviamente per le pietre miliari del decennio d’oro a fine secolo scorso; stante la sterminata quantità di uscita ci siamo concentrati sui full-length, con qualche doverosa eccezione (un live, un EP e una raccolta), ma cogliamo l’occasione per consigliare come accompagnamento la lettura della spassosa autobiografia “Una Vasca Per Cesso E Altre Storie”. 

NOFX – “Liberal Animation” (Wassail Records, 1988)

Sul finire degli anni ’80, in una Los Angeles ancora segnata dalla scena hardcore d’inizio decennio, comincia a prendere sempre più piede il versante più melodico del genere, grazie a band come Bad Religion, Descendents e Rich Kids on LSD. In questo scenario vede la luce nel 1988 “Liberal Animation”, disco d’esordio deglia allora semi-sconosciuti NOFX… CONTINUA

NOFX – “S&M Airlines” (Epitaph, 1989)

Ad un solo anno di distanza dall’ancora acerbo debutto “Liberal Animation” – capace comunque di far girare il nome della band, al punto da portarli da subito in tour – i NOFX sono pronti a tornare in studio col fidato Brett Gurewitz per dare vita a “S&M Airlines”… CONTINUA

NOFX – “Ribbed” (Epitaph, 1991)

Dopo il discreto successo di “S&M Airlines”, seguito anche da un tour europeo di spalla ai Bad Religion, i NOFX sono pronti a distanza di due anni per il loro terzo album in quattro anni, secondo lavoro su Epitaph che vede un’ulteriore evoluzione del sound verso lo skate-punk di cui sono divenuti negli anni successivi tra i massimi esponenti… CONTINUA

NOFX – “White Trash, Two Heebs And A Bean” (Epitaph, 1992)

Chiuso con “Ribbed” il primo capitolo dei NOFX (1988-1991), “White Trash, Two Heebs And A Bean” apre ufficialmente un secondo, e ancora più soddisfacente, periodo ricco di novità... CONTINUA

NOFX – “Punk In Drublic” (Epitaph, 1994)

Forte di una line-up ormai rodata, e tuttora invariata, Fat Mike e soci cambiano il produttore – dallo storico Brett Gurewitz, chitarrista dei Bad Religion e proprietario della Epitaph, a Ryan Greene, già al lavoro coi Megadeth su “Countdown To Extinction”… CONTINUA

NOFX – “I Heard They Suck Live” (Epitaph, 1995)

Dopo gli ottimi risultati di “Punk In Drublic”, trainato anche dal successo planetario di Green Day e Offspring, a metà anni novanta i NOFX sono pronti a pubblicare il loro primo album dal vivo, potendo vantare un poker di album (escluso l’acerbo debutto “Liberal Animation”) divenuti piccoli grandi classici del genere…CONTINUA

NOFX – “Heavy Petting Zoo” (Epitaph, 1996)

Il successo planetario di Green Day e The Offspring ha fatto sì che il punk rock californiano diventasse la nuova gallina dalle uova d’oro, così a metà degli anni Novanta i discografici si avventano come avvoltoi tanto sulle nuove leve quanto e soprattutto sui nomi di punta in casa Epitaph e Fat Wreck, tra cui ovviamente ci sono i NOFX che hanno appena rilasciato il loro capolavoroCONTINUA

NOFX – “So Long And Thanks For All The Shoes” (Epitaph, 1997)

Se nei primi cinque lavori la parabola discografica dei NOFX è stata un climax crescente, culminata nell’indiscusso capolavoro “Punk In Drublic”, con “Heavy Petting Zoo” i Nostri fanno registare il primo, e per certi versi fisiologico, passo indietro…CONTINUA

NOFX – “The Decline” (Epitaph, 1999)

I NOFX sono dei simpatici cazzoni che da quasi trent’anni ripopongono gli stessi sketch on stage? Indubbiamente. Fat Mike è un drogato sessuomane che si dichiara contro il sistema pur avendo venduto milioni di dischi e gestendo una delle più popolari etichette punk? Severo ma giusto... CONTINUA

NOFX – “Pump Up The Valuum” (Epitaph, 2000)

Sul finire del ventesimo secolo, tra lo scandalo Lewinsky e l’ansia del millenium bug, la spinta propulsiva del punk rock californiano iniziata a metà degli anni novanta inizia ad affievolirsi, con il simbolico passaggio di testimone dai Green Day ai Blink-182 e l’avvento di una nuova ondata di band pop-punk sulla scia dei canadesi Sum 41 e Simple PlanCONTINUA

NOFX – “The War On Errorism” (Fat Wreck, 2003)

Dopo la bulimia compositiva degli anni novanta, con ben sei dischi e svariati EP in un decennio, a partire dal terzo millennio i NOFX iniziano a diluire le uscite discografiche, segno evidente di una band il cui zenit discografico è ormai alle spalleCONTINUA

NOFX – “Wolves in Wolves’ Clothing” (Fat Wreck, 2006)

Dopo la parentesi politica d’inizio secolo, con l’aperta contestazione all’amministrazione Bush di “The War On Errorism”, i NOFX tornano con il loro decimo album, “Wvolves in Wolves’ Clothing”, secondo full-length uscito per la Fat Wreck e più lungo in carriera con ben diciotto tracceCONTINUA

NOFX – “Coaster” (Fat Wreck, 2009)

Dopo il bulimico “Wolves In Wolves’ Clothing” i NOFX dimostrano di aver appreso la lezione, e così a distanza dei canonici tre anni tornano con una tracklist più asciutta (due terzi dei brani rispetto al predecessore) ma decisamente più a fuoco.. CONTINUA

NOFX – “The Longest EP” (Fat Wreck, 2010)

Dopo la raccolta di B-Sides (“45 or 46 Songs That Weren’t Good Enough to Go on Our Other Records”) e di successi (“The Greatest Songs Ever Written (By Us)”) a chiudere la trilogia delle compilation mancava solo la collezione delle canzoni uscite solo su EP, formato utilizzato spesso dai NOFX tra un full-length e l’altroCONTINUA

NOFX – “Self/Entitled” (Fat Wreck, 2012)

Da una band con un quarto di secolo di attività e una dozzina di album all’attivo, peraltro concentrati nelle mano di un solo songrwiter, difficile aspettarsi chissà quali evoluzioni stilistiche, tuttavia è un peccato vedere una delle band di punta degli anni novanta precipitata nell’aurea mediocritas dei precedenti due lavori, non brutti ma abbastanza innocui… CONTINUA

NOFX – “First Ditch Effort” (Fat Wreck, 2016)

Dopo essersi rimessi in carreggiata con “Self Entitled”, disco che segnava un signicativo passo avanti rispetto ai meno ispirati predecessori, ci vogliono ben quattro anni prima di rivedere tornare i NOFX con “First Ditch Effort”, tredicesimo lavoro che prosegue la vena più malinconica di un Fat Mike ormai prossimo ai cinquant’anni…CONTINUA

NOFX – “Single Album” (Fat Wreck, 2021)

Quasi in contemporanea ai redivivi Offspring, tornano anche Fat Mike e soci, a cinque anni di distanza dal penultimo “First Ditch Effort”. Anche nel loro caso la lunga attesa avrebbe lasciato presagire un ritorno più corposo… CONTINUA

NOFX – “Double Album” (Fat Wreck, 2022)

Dopo il non eccelso “Single Album” continua l’operazione ‘raschia barile’ di Fat Mike con questo “Double Album”, annunciato lato B cui farà seguito un EP (“Half Album”) prima di abbassare definitivamente (?) la saracinescaCONTINUA

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