A cura di Simone Vavalà e Luca Pessina
Anno Satanae 2012. Considerato lo spartiacque sancito dall’uscita di “A Blaze In The Northern Sky”, il black metal compiva 20 anni. Dedicheremo presto, magari, un altro speciale a quest’altra fondamentale ricorrenza, ma appunto oggi siamo a celebrare come siano passati ormai due lustri da alcune uscite che hanno sicuramente sancito la comparsa, o il consolidarsi, di nuove, influenti realtà in ambito black metal.
Nel seguito troverete l’esordio sulla lunga distanza degli Svartidauði, il disco che mise sulla bocca di tutti i Mgła, uno dei dischi più intensi dei Drudkh; tre band che rappresentano i vertici di altrettante scene nazionali all’apparenza ‘minori’ (ma che senso ha usare questo aggettivo per un genere nato nell’allora anonima Norvegia?) ma tutt’oggi vivacissime. Abbiamo altrettante conferme della grandeur, detto qui senza ironia, della scena francese, alcune conferme di band di grosso calibro, un paio di nostri eccellenti connazionali.
Non è stato facile escludere altri dischi di assoluto rispetto, che vi invitiamo comunque a recuperare, per godere di un effetto nostalgia (o vecchiaia?); dagli immarcescibili Aura Noir ai Winterfylleth, passando per le esclusioni eccellenti del Conte Varg Vikernes e Cradle Filth. Ma pensiamo che i loro nomi meritino rispetto e apprezzamento a prescindere dal nostro ricordo, specie di fronte a due uscite – in tale anno – decisamente di minor pregio.
Spegnete la luce, accendete una candela nera e lasciate entrare il vento invernale nelle vostre case e nei vostri cuori. Buon ri-ascolto!
BLUT AUS NORD – 777 – Cosmosophy (Debemur Morti)
Vindsval, W.D. Feld e GhÖst chiudono la trilogia “777” in bellezza con questo “777 – Cosmophony” nuovo di zecca, che in maniera assolutamente pertinente e continuativa chiude il cerchio su una delle trilogie di album più interessanti in cui ci è capitato di imbatterci negli ultimi anni… CONTINUA
DEATHSPELL OMEGA – Drought (Norma Evangelium Diaboli)
Ormai i Deathspell Omega hanno anche superato il black metal, il post-black metal e sono andati oltre. Troppo oltre. Ormai non sono neanche più definibili come band black metal… CONTINUA
DRUDKH – Eternal Turn Of The Wheel (Season Of Mist)
Ringraziamo per ancora una volta i Drudkh per averci offerto l’ennesimo album di black metal affascinante e mistico. “Eternal Turn Of The Wheel” è il nono album in dieci anni di vita della band ucraina che rimane tuttora avvolta nel mistero… CONTINUA
FORGOTTEN TOMB – … And Don’t Deliver Us From Evil (Agonia Records)
I Forgotten Tomb sono emiliani, ma pensano a Stoccolma o a New Orleans. Cresciuti in un paese dove la cultura musicale si arena spesso in un tragico provincialismo, Herr Morbid e soci hanno ormai da tempo scansato la mediocrità… CONTINUA
GOD SEED – I Begin (Indie Recordings)
Sulla diaspora consumatasi in casa Gorgoroth sono state versate tonnellate di inchiostro. Ora, dopo tante parole e con Infernus appropriatosi del marchio già usato per far uscire un disco, a parlare finalmente è la musica… CONTINUA
MARDUK – Serpent Sermon (Century Media)
Puntuali come la morte, arrivano gli svedesi Marduk con il loro nuovo full length album. Il dodicesimo della carriera! CONTINUA
MGLA – With Hearts Toward None (Northern Heritage)
Alle spalle il disco d’esordio, “Groza”, targato 2008, e un pugno di date live. Sulla tavolozza i colori già usati da mostri sacri come Burzum e i Darkthrone più intimi. Il presente si chiama “With Hearts Toward None”… CONTINUA
NACHTMYSTIUM – Silencing Machine (Century Media)
Dopo poco più di un decennio di attività, gli “psychedelic black metaller” Nachtmystium giungono alla prima uscita su un’etichetta davvero importante, la Century Media… CONTINUA
SVARTIDAUÐI – Flesh Cathedral (Terratur Possessions)
Il debut album degli Svartidauði arriva dopo una certa gavetta: attivo ufficialmente dal 2002, il gruppo ha infatti atteso ben un decennio prima di compiere il passo del full-length, impiegando i primi anni di carriera per cementare l’affiatamento e trovare un proprio stile… CONTINUA
THE SECRET – Agnus Dei (Southern Lord)
Abituati alle folgoranti devastazioni di “Solve Et Coagula”, il primo impatto con “Agnus Dei”, nuova opera dei The Secret, è all’insegna di una strana sensazione in bilico fra sorpresa e appagamento… CONTINUA