A cura di Simone Vavalà
Nel recuperare una selezione di uscite che quest’anno spengono dieci candeline, salta subito all’occhio come il 2013 sia stato un anno tutt’altro che anonimo, in ambito black metal.
Partiamo da chi abbiamo escluso da questo breve elenco, per vari motivi. Come sempre non mancano nomi grossi, come gli Shining (quelli di Niklas Kvarforth, ovviamente), Taake e Ihsahn, autori di tre dischi di buona fattura, ma forse non dirompenti, almeno all’interno della loro carriera.
Ovviamente, parlando di pilastri, non sono mancate le delusioni, che pure citiamo, in particolare Satyricon e Burzum, mentre è stato più sofferta l’esclusione di alcune ottime uscite tricolori, tra loro molto diverse: parliamo di Stormlord, Aborym e Progenie Terrestre Pura, tre modi di declinare il black metal che hanno comunque confermato la vitalità della nostra scena.
Passando invece ai nomi presenti, c’è poco da dire rispetto alle conferme della classe e qualità di Inquisition, Sumoning, Watain e Rotting Christ: band già affermate che dieci anni fa – e potremmo dire ancora oggi – non mollano mai il posto d’onore nelle classifiche delle migliori uscite dell’anno; ottime le conferme di The Ruins Of Beverast e Oranssi Pazuzu, così come furono folgoranti due ‘opere seconde’: ci riferiamo a Cult Of Fire e Deafheaven, anche in questo caso due band lontanissime tra loro, ma che hanno segnato con forza il 2013 virato al nero.
Chiudiamo questo riepilogo dove tutto ha avuto inizio, ossia in Norvegia, con l’esordio dei Manii, sulla cui prosecuzione di carriera distinta da un puro ‘spin-off’ dei Manes nessuno avrebbe scommesso, e con i Darkthrone: autori in questo caso di un disco parecchio lontano dal black metal, ma per chi scrive uno dei loro full-length più riusciti e interessanti dai tempi della Unholy Trinity.
CULT OF FIRE – मृत्यु का तापसी अनुध्यान (Iron Bonehead Productions)
La prima cosa che colpisce nel secondo album dei cechi Cult Of Fire è sicuramente la scintillante copertina e i titoli in sanscrito, perché sia subito evidente che poco nella musica del terzetto è fatto per passare inosservato… CONTINUA
DARKTHRONE – The Underground Resistance (Peaceville Records)
Cosa scrivere ancora su un gruppo che ha fatto la storia del black metal e che presenta il suo sedicesimo full length album? Per fortuna Fenriz e Nocturno Culto hanno fatto del loro meglio affinché il nuovo “The Underground Resistance” non fosse una copia delle ultime release… CONTINUA
DEAFHEAVEN – Sunbather (Deathwish Inc.)
Nonostante siano trascorsi solo un paio di anni dal loro debutto, i Deafheaven possono già essere considerati come una di quelle band che hanno definitivamente portato il black metal all’attenzione di frange di pubblico più “alternative”… CONTINUA
INQUISITION – Obscure Verses For The Multiverse (Season Of Mist)
Erano molto attesi, gli Inquisition, dopo il fortunato “Ominous Doctrines of the Perpetual Mystical Macrocosm” del 2010 che, grazie anche ad un’attività live più massiccia… CONTINUA
MANII – Kollaps (Avantgarde Music)
A volte i sogni si avverano. Come dimenticare uno dei gruppi black metal dal sound più misterioso e depressivo che la scena norvegese abbia partorito in tutti questi anni? Impossibile… CONTINUA
ORANSSI PAZUZU – Valonielu (Svart Records)
Tornano a colpire i finnici Oranssi Pazuzu, band guidata dal vocalist Jun-His ed appartenente alla scena black evoluta al pari di gente del calibro di Ved Buens Ende e Nachtmystium… CONTINUA
ROTTING CHRIST – Kata Ton Demona Eaytoy (Season Of Mist)
“Kata Ton Demona Eaytoy” è, prima di tutto e soprattutto, un disco Rotting Christ. Un disco ben scritto e suonato con una convinzione e una forza che fanno impressione e che, a tratti, fanno venire i brividi… CONTINUA
SUMMONING – Old Mornings Dawn (Napalm Records)
I Summoning, ormai l’abbiamo imparato sulla nostra pelle, sfoderano gli album con molta parsimonia tanto che negli ultimi undici anni ne hanno registrati solamente due… CONTINUA
THE RUINS OF BEVERAST – Blood Vaults – The Blazing Gospel Of Heinrich Kramer (Ván Records)
Come dei cecchini infallibili, i The Ruins Of Beverast arrivano al quarto bersaglio centrato su quattro full-length pubblicati… CONTINUA
WATAIN – The Wild Hunt (Century Media Records)
Watain. Un nome che è manifesto programmatico oltre che stilistico: la loro musica, le loro esibizioni, il loro atteggiamento artistico sono fedeli ad una ritualità distruttiva inequivocabilmente attinta dalla cultura satanica… CONTINUA