A cura di Giacomo Slongo
Spesso, guardare le cose in prospettiva si rivela un’operazione affascinante, in grado tanto di ribaltare giudizi entusiasti e (all’apparenza) inamovibili, quanto di trasformare un dato di realtà già di per sé positivo – mitigato solo dalla cautela e dalla volontà di lasciare che le cose candiscano naturalmente – in un evento da scolpire nella pietra.
Nel caso del black metal targato 2015, è soprattutto il secondo scenario a prendere forma col senno di poi, specie una volta riaperti gli archivi della memoria e dato una spolverata ai lavori pubblicati in quei dodici mesi.
Opere confezionate sia da vecchie glorie in stato di grazia (Dødheimsgard, Marduk, Tsjuder), sia da realtà che in quel momento non erano altro che semplici promesse, ma che nel 2025, dieci anni più tardi, vanno legittimamente ascritte al gotha contemporaneo del filone (Mgła, Misþyrming, Akhlys), e la cui influenza è ormai tangibile a qualsiasi latitudine.
Al loro fianco, nomi che hanno saputo superare l’ostracismo dei defender e costruirsi una carriera solida e rispettabilissima (Deafheaven) e altri che invece, dopo una partenza col botto, hanno finito per sputtanarsi a colpi di ammutinamenti e battaglie legali (Batushka), con poi artisti del calibro di Wrest – della one-man band statunitense Leviathan – e Regarde Les Hommes Tomber a chiudere il cerchio di un’annata speciale per tanti, evidenti motivi.
In definitiva, allacciate le cinture e preparatevi: dopo gli speciali del 2020, del 2022, del 2023 e del 2024, si torna a fare un tuffo nel passato (recente?) della Nera Fiamma…
AKHLYS – “The Dreaming I” (Debemur Morti)
“Secondo album solista – sotto il monicker Akhlys – per il fondatore e chitarrista dei Nightbringer, Naas Alcameth…” CONTINUA
BATUSHKA – “Litourgiya” (Witching Hour)
“Band polacca dal nome piuttosto bizzarro, i Batushka esordiscono avvolti dal mistero, senza rivelare l’identità dei musicisti e senza alcun preambolo…” CONTINUA
DEAFHEAVEN – “New Bermuda” (Ant Records)
“È tempo di sfide e conferme per i Deafheaven, che dopo il successo di “Sunbather” provano ora a scacciare definitivamente la nomea di “meteora”…” CONTINUA
DØDHEIMSGARD – “A Umbra Omega” (Peaceville)
“Venti anni esatti sono trascorsi dall’indimenticabile e di fatto indimenticato esordio dei Dødheimsgard intitolato “Kronet Til Konge”…” CONTINUA
LEVIATHAN – “Scar Sighted” (Profound Lore)
“Every fucking thing that crawls is gonna fucking die”. Con queste inequivocabili parole si apre uno dei comeback più attesi dell’anno… CONTINUA
MARDUK – “Frontschwein” (Century Media)
“Tredicesimo disco in studio per la band svedese, guidata come sempre dal chitarrista e leader indiscusso Morgan Håkansson…” CONTINUA
MGŁA – “Exercises in Futility” (No Solace)
“Bisogna ammettere che con solo sette note e una storia del black metal ormai in stadio avanzato non è facile confezionare o ascoltare qualcosa che stupisca…” CONTINUA
MISÞYRMING – Söngvar Elds Og Óreiðu (Terratur Possessions)
“Ancora Islanda, ancora Terratur Possessions e, naturalmente, l’ennesima realtà black metal da capogiro…” CONTINUA
REGARDE LES HOMMES TOMBER – “Exile” (Les Acteurs de l’Ombre Productions)
“Il cosiddetto “post” black metal è forse il suono che più sta affascinando le nuove generazioni underground in questo momento…” CONTINUA
TSJUDER – “Antiliv” (Season of Mist)
“A conti fatti, “Desert Northern Hell” si è rivelato come qualcosa di più che un semplice fuoco di paglia…” CONTINUA