A cura di Luca Pessina
Death metal anno 2010. Un decennio fa, etichette oggi sulla bocca di tutti gli appassionati di questo genere come Profound Lore, Dark Descent o 20 Buck Spin dovevano ancora esplodere, fan e band non potevano godere di una piattaforma fantastica come Bandcamp per divulgare e scoprire nuova musica, mentre i festival di settore si contavano sulle dita di una mano, nonostante i risultati eccezionali ottenuti già allora da eventi come il Maryland Deathfest e il vecchio Neurotic in Olanda. Tuttavia, proprio come ora, il panorama underground death metal era in gran fermento e ogni mese era capace di regalare dischi interessanti ad un pubblico sempre più vasto e ricettivo nei confronti delle nuove proposte. Chiaramente nulla di tutto ciò potrà mai essere paragonato agli exploit dei primissimi anni Novanta, quando il movimento death metal prese effettivamente forma e slancio, ma se oggi siamo qui a parlare di una scena sempre più vitale e di una riscoperta esponenziale di certi suoni e valori, lo dobbiamo anche ad alcuni dischi ‘recenti’. Spulciando nel nostro archivio, ne abbiamo selezionati dieci per noi particolarmente significativi fra quelli che nel 2020 spengono dieci candeline. Riascoltandoli, il loro impatto è ancora notevole e in certi casi si fa davvero fatica a credere che sia già passato un decennio da quando questi lavori sono entrati nelle nostre vite.
BLACK BREATH – “Heavy Breathing” (Southern Lord Recordings)
A un certo punto arriva l’estate e anche noi metalhead sentiamo il bisogno di canzoni che facciano da colonna sonora a quello che accadrà. Musica veloce e scorrevole il giusto, ignorante senza essere banale… CONTINUA
DECREPIT BIRTH – “Polarity” (Massacre Records)
Il genio di Chuck Schuldiner viene nuovamente celebrato nell’attesissima nuova fatica dei Decrepit Birth, che con “Polarity” tornano a farsi vivi a due anni di distanza dal magnifico exploit di “Diminishing Between Worlds”… CONTINUA
DEFEATED SANITY – “Chapters Of Repugnance” (Willowtip Records)
Il fascino di un disco come “Chapters Of Repugnance” risiede quasi esclusivamente nella sua impetuosità… CONTINUA
DESULTORY – “Counting Our Scars” (Pulverised Records)
La primavera svedese pare non avere fine: infatti, dopo i ritorni eccellenti di Unanimated ed Interment avvenuti negli ultimi venti mesi, è ora il turno dei sottovalutati ma eccezionali Desultory… CONTINUA
HOUR OF PENANCE – “Paradogma” (Unique Leader Records)
Siamo consapevoli che usando frasi ad effetto si rischia di non essere presi troppo sul serio, quindi se dicessimo che gli Hour Of Penance hanno confezionato il disco death metal più convincente che la nostra penisola abbia udito dai tempi dei capolavori dei Sadist, incapperemmo in questo pericolo… CONTINUA
IMMOLATION – “Majesty And Decay” (Nuclear Blast Records)
Introdotto da una copertina meravigliosa, ecco arrivare sul mercato l’ottavo album degli storici death metaller newyorkesi Immolation. “Majesty And Decay” è esplicativo sin dal titolo (e dall’artwork, come appena accennato) e ci mostra a tratti il lato più darkeggiante ed epico della band… CONTINUA
INTERMENT – “Into The Crypts Of Blasphemy” (Pulverised Records)
Sicuramente qualcuno tra voi si ricorderà dei deathster svedesi Centinex, autori di svariati platter disseminati lungo una quindicina di anni di onorata carriera… CONTINUA
MISERY INDEX – “Heirs To Thievery” (Relapse Records)
In un mondo che ormai gira sempre a mille all’ora, restano poche certezze. Nel campo del metal estremo, una è sicuramente il logo Relapse, etichetta che da anni pubblica buona parte del materiale più avvincente del settore, mentre un’altra corrisponde ormai al nome dei Misery Index… CONTINUA
SADIST – “Season In Silence” (Scarlet Records)
E’ sicuramente vero che la scena estrema italiana negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente a livello qualitativo grazie a delle giovani e straordinarie band, che hanno portato il nome del nostro paese a dei livelli inimmaginabili fino a qualche anno fa… CONTINUA
UNDERGANG – “Indhentet Af Døden” (Me Saco Un Ojo)
Secondo alcuni il mondo della musica deve vivere di mode, in continua ricerca per qualcosa di nuovo (o pseudo-tale), che ha valore solo all’interno di un determinato periodo… CONTINUA