A cura di Luca Pessina
Come abbiamo già espresso più volte nelle precedenti puntate di questa nostra rubrica, il tempo scorre molto velocemente nel mondo della musica, tanto che spesso ci troviamo a riflettere su opere che sembrano essere state pubblicate solo ieri, ma che in realtà hanno già attraversato un decennio.
In questa nuova ‘puntata’, torniamo a concentrarci sul death metal per una carrellata di dischi che nel 2014 lasciarono indubbiamente il segno, ciascuno con la propria unicità e influenza distintiva. Attraverso una varietà di sottogeneri e stili, questi lavori non solo hanno catturato l’essenza dei loro tempi, ma, almeno in qualche caso, hanno anche lasciato un’impronta significativa nella carriera delle rispettive band e nello sviluppo del death metal nell’ultimo decennio.
Come spesso avviene quando iniziamo a spulciare il nostro archivio delle recensioni, ci vuole poco per ritrovarsi con una lista enorme di dischi papabili per venire inseriti in un articolo come questo. Volendo però restare su dieci titoli, tocca per forza fare una selezione: questa volta, assieme a un paio di nomi molto popolari (Cannibal Corpse, Bloodbath), abbiamo voluto includere dei dischi importantissimi per l’underground death metal degli ultimi tempi – Dead Congregation, Morbus Chron, Teitanblood – assieme a una serie di album che ci risultano invecchiati ottimamente.
A rappresentare il nostro paese, abbiamo scelto i Septycal Gorge, con quella che purtroppo si è rivelata essere la loro ultima prova discografica.
Buona (ri)scoperta e (ri)ascolto!
BLOODBATH – “Grand Morbid Funeral” (Peaceville)
“L’ottimo ‘The Fathomless Mastery’ aveva visto i Bloodbath bloccare progressivamente il focus della loro ricerca stilistica in una sorta di stagno death metal a metà strada tra vecchia e nuova scuola…” CONTINUA
CANNIBAL CORPSE – “A Skeletal Domain” (Metal Blade)
“È trascorso un quarto di secolo dal folgorante esordio ufficiale degli allora imberbi Cannibal Corpse…” CONTINUA
DEAD CONGREGATION – “Promulgation of the Fall” (Profound Lore)
“Old-school. Quante volte negli ultimi mesi abbiamo sentito questa definizione andare a braccetto con la dicitura ‘death metal’?” CONTINUA
DIOCLETIAN – “Gesundrian” (Osmose)
“C’è del marcio in Oceania. E non lo diciamo per modo di dire, visti gli abomini che puntualmente si propagano da questo angolo sperduto di mondo…” CONTINUA
EXECRATION – “Morbid Dimensions” (Duplicate)
“Parliamo ancora di old-school death metal… o forse no. Anzi, decisamente no…” CONTINUA
HORRENDOUS – “Ecdysis” (Dark Descent)
“Partiti molto bene con un interessantissimo debut album, gli Horrendous raddoppiano…” CONTINUA
MORBUS CHRON – “Sweven” (Century Media)
“Si potrebbe disquisire a lungo sulla tendenza di molti giovani musicisti death metal a guardare al passato…” CONTINUA
SEPTYCAL GORGE – “Scourge Of The Formless Breed” (Autoproduzione)
“Signori e signore, date il benvenuto all’album (US) death metal dell’anno…” CONTINUA
TEITANBLOOD – “Death” (Norma Evangelium Diaboli)
“Gli inferi respirano, si agitano e scalpitano, ansiosi di squarciare la crosta terrestre…” CONTINUA
VAMPIRE – “Vampire” (Century Media)
“Il nostro apprezzamento per la musica dei death metaller svedesi Vampire è lievitato improvvisamente dopo aver ascoltato il loro omonimo primo demo…” CONTINUA