A cura di Luca Pessina
Se c’era bisogno di un’ulteriore conferma di quanto il tempo scorra inesorabile, eccoci qui a riprendere in mano dischi che, all’apparenza, sembrano ancora freschi di stampa, ma che in realtà hanno già raggiunto il traguardo del decennio.
Il 2015 è stato un altro anno prolifico per il death metal, con uscite che hanno ampliato gli orizzonti del genere e consolidato la reputazione di molte band, tra conferme e rivelazioni.
In questa puntata della nostra rubrica, rivolgiamo lo sguardo a dieci album che hanno segnato quell’anno, esplorando sia le uscite di nomi già affermati, sia lavori che hanno contribuito a delineare le traiettorie del death metal underground. Come sempre, la selezione non è stata semplice: il 2015 ci ha lasciato con una serie di pubblicazioni di altissimo livello, ma abbiamo scelto quei dischi che, a nostro avviso, meritano di essere riscoperti e riascoltati con attenzione.
Anche questa volta, quindi, la nostra lista include tanto band ormai leggendarie quanto formazioni che, nel corso dell’ultimo decennio, hanno cementato la propria importanza nella scena estrema. Accanto agli immancabili colossi del genere, trovano insomma spazio anche realtà che hanno saputo lasciare un segno profondo con la loro musica. Per l’Italia, impossibile non citare i Putridity, fautori di un brutal death metal spietato e chirurgico che ancora oggi fa scuola nei giri più oltranzisti.
Pronti a tornare nel 2015? Buona (ri)scoperta e (ri)ascolto!
ABYSSAL – “Antikatastaseis” (Profound Lore)
“Qualcosa si agita insensatamente nelle profondità dell’abisso. Un’entità mostruosa, gigantesca, a stento illuminata dai bagliori di quegli esseri fantasmagorici che popolano i fondali degli oceani…” CONTINUA
ADVERSARIAL – “Death, Endless Nothing and the Black Knife of Nihilism” (Dark Descent)
“Intuire i punti di riferimento degli Adversarial non è un’impresa impossibile, a maggiore ragione se si è avidi ascoltatori delle frange underground più stranianti e oltranziste…” CONTINUA
CATTLE DECAPITATION – “The Anthropocene Extinction” (Metal Blade)
“Inutile girarci attorno, dopo l’enorme successo ottenuto con ‘Monolith Of Inhumanity’ – disco-simbolo dell’annata 2012 che, tra le altre cose, pose definitivamente nelle loro mani lo scettro di leader del movimento estremo mondiale…” CONTINUA
CRUCIAMENTUM – “Charnel Passages” (Profound Lore)
“Sinora la carriera dei Cruciamentum non è stata delle più lineari: una discografia fatta esclusivamente di EP, saltuari concerti, lunghi silenzi e persino un momentaneo scioglimento…” CONTINUA
HEAVING EARTH – “Denouncing the Holy Throne” (Lavadome)
“La parentela con gruppi ‘ignoranti’ come Brutally Deceased e Ingrowing non deve fuorviare: ‘Denouncing the Holy Throne’, il nuovo album di questa band ceca, va sicuramente annoverato tra le opere più ricercate udite in campo death metal negli ultimi tempi…” CONTINUA
HORRENDOUS – “Anareta” (Dark Descent)
“Terzo album per gli Horrendous. Un disco ancora una volta dal sapore diverso da quello di un tipico lavoro targato Dark Descent Records e che ha solo qualche punto in comune con tutto l’attuale panorama ‘old school’ death metal…” CONTINUA
NILE – “What Should Not Be Unearthed” (Nuclear Blast)
“Riscatto. Questa la parola d’ordine per i Nile nel 2015, costretti a risollevare la testa e a dimostrare nuovamente tutto il loro valore…” CONTINUA
PUTRIDITY – “Ignominious Atonement” (Willowtip)
“Terzo disco in studio per la death metal band piemontese, concepito a quattro anni di distanza dall’ultima, cervellotica, opera…” CONTINUA
SARPANITUM – “Blessed Be My Brothers….” (Willowtip)
“Death metal e melodia. Due concetti che per moltissimi ascoltatori dovrebbero rimanere separati in virtù di una non meglio specificata coerenza espressiva, ognuno rinchiuso nel proprio mondo protetto…” CONTINUA
SULPHUR AEON – “Gateway to the Antisphere” (Ván)
“Pugnalate death-black e digressioni oniriche. Questo è il suono sui generis dei Sulphur Aeon…” CONTINUA